Recensione Non è al momento raggiungibile – Valentina Farinaccio

Recensione Ashura's Corner Non è al momento raggiungibile - Valentina FarinaccioUn vecchio detto dice “Non si giudica un libro dalla copertina” e aggiungerei anche “Non si giudica un libro dalla sinossi”. Perché dico questo? Facciamo un piccolissimo passo indietro.

Vi è mai capitato di girare senza una meta in libreria? Vi è mai capitato di rilassarvi in libreria e di girare per gli scaffali, corridoi e sezioni alla ricerca di un titolo inaspettato e sconosciuto? Di una storia che non conosci, che non sai realmente com’è e sei affascinato dal brivido dell’inaspettato?

Cosa fate appena prendete un volume in mano? Leggete la sinossi, vero? E cosa succede quando una sinossi è lontana anni luce dalla vera bellezza del libro? Il lettore non lo acquisterà creandosi un’idea completamente sbagliata.

Questo è ciò che mi è accaduto quando ho avuto tra le mani per la prima volta “Non è al momento raggiungibile” di Valentina Farinaccio, edito Mondadori. Appena ho letto la sinossi sulla parte posteriore del volume (senza tanti peli sulla lingua) ho pensato che fosse l’ennesimo libro sterile e inutile che parla del successo da 0 a 100 dell’ennesima ragazza che da “povera ragazza di borgo” diventa una famosa e affermata influencer. Immaginate la gioia, la “somma gioia” di avere tra le mani questo volume MA (per fortuna esiste sempre il mio caro e fidato “MA”) ho deciso di leggerlo ugualmente (un po’ per incoscienza e po’ perché era quasi diventata una sfida personale) e, sorpresa delle sorprese, mi sono trovato dinanzi a un libro talmente tanto profondo e denso di ricchezza che mi ha colpito come pochi. Un libro che ha cambiato totalmente il mio approccio e il preconcetto che si viene a creare intorno ai titoli che non conosco minimamente.

Non è al momento raggiungibile ha come protagonista Vittoria, una donna sotto i quarant’anni che nella sua vita ne ha viste di tutti i colori. Una relazione burrascosa finita da poco, un forte senso di angoscia e depressione, un rapporto conflittuale con la famiglia e il cibo, il grande senso di solitudine. Una delle poche cose in cui riesce perfettamente è il cibo e la condivisione di questi sui vari social — inizialmente con Facebook, poi passa ad Instagram. In poco tempo riesce a capire quanto possa essere “facile” e “divertente” condividere la sua passione con il mondo. Ma cosa succede quando una passione diventa “lavoro”?

Non è al momento raggiungibile, con una grazia ed eleganza unica, porta l’attenzione sul mondo dei social network e sui creatori di contenuti che ne diventano schiavi fino, quasi, a perdere la cognizione della realtà e di ciò che li circonda. Uomini e donne che pur di diventare “famosi” fanno carte false per raggiungere un passeggero e futile obiettivo, pur di appagare e colmare vuoti e frustrazioni. Vittoria nel suo animo nasconde problematiche importanti che da tempo cerca di spingere più in profondità possibile: un rapporto conflittuale con la famiglia, un rapporto scorretto con il cibo e la mancanza d’amore e di affetto. Un mix davvero micidiale che porterà ad un punto di non ritorno.

La storia di Vittoria è un po’ la storia di ognuno di noi che ogni giorno ci interfacciamo sui vari social network. Una generazione che ne ha avuto la peggio dalla vita ma continua, a denti stretti, a cercare di conquistare l’impossibile.

Ora mi metterò comodo alla finestra aspettando il prossimo lavoro di Valentina Farinaccio, magari bevendo un buon tè e spegnendo il telefono.

 

 

Chi è Valentina Farinaccio? 

Valentina Farinaccio è nata a Campobasso, ma da molti anni vive a Roma. Ha esordito nel 2016 con il romanzo La strada del ritorno è sempre più corta (Mondadori), vincitore del Premio Kihlgren, del Premio Rapallo Opera Prima, e del premio Adotta Un Esordiente. Nel 2018 è uscito, sempre per Mondadori, Le poche cose certe, finalista al Premio Chianti. È inoltre autrice di Quel giorno. Racconti dell’attimo che ha cambiato tutto (Utet, 2019). Collabora con “il venerdì di Repubblica”. Cura per Officina Pasolini la rassegna “Prospettive d’autore”, dedicata alla letteratura contemporanea, ed è la coordinatrice delle attività culturali della biblioteca Moby Dick, a Roma.

 

Si ringrazia sentitamente la casa editrice per averci fornito la copia ARC per questa recensione.

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