Recensione 8 – Dustin Lance Black

Nemmeno a 60 anni fa era inconcepibile che un uomo o una donna di colore potessero contrarre un matrimonio legale con un uomo o una donna dalla carnagione bianca.
Oggi questo ci sembra assurdo, inconcepibile, cattivo.
Eppure ancora non abbiamo sconfitto quella gravissima malattia che colpisce la razza umana e che la porta a combattere il diverso, al temere ciò che non riesce a capire e a farsi influenzare da antiche e superate ideologie e dogmi assolutamente privi di senso oggi nel nostro mondo e nella nostra società.
Ancora oggi ci sono persone a cui sono negati i diritti, a cui è negata la possibilità stessa di amare, di poter condividere la propria vita con chi gli pare, nel pieno diritto di poter essere se stessi e di vivere una vita come quella di tutti gli altri.
In questo libro che raccoglie lo screenplay originale di un’opera teatrale che ripercorre il processo tenuto nello Stato della California contro il riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, un processo fortemente voluto a porte chiuse dove la stampa e la pubblica opinione non potesse entrare e non potesse ascoltare, documentarsi, interessarsi di ciò che avveniva dentro l’aula.
Un processo che si è concluso con la vittoria dell’amore, la vittoria della Giustizia, la vittoria di tutti quei principi su cui si basa, oltre che la dirittura morale e l’etica, anche il credo stesso delle persone che a questo si oppongono.
Io penso che mai come oggi nel nostro paese sia necessario e vitale che si aprano gli occhi, che si illuminino le coscienze, non solo per quello che riguarda questo argomento ma per quello che riguarda il fatto che siamo tutti uguali siamo tutti esseri umani e siamo tutti lo stesso animale.
Sono sempre più convinto che l’uomo in sé sia una creatura meravigliosa ma in gruppo sia la più spietata malattia che abbia mai colpito questo pianeta.
Segue l’estratto della prefazione dell’autore.
Nel maggio del 2009, l’American Foundation for Equal Rights intentò una causa (detta Perry v. Schwarzenegger) presso la Corte Distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto settentrionale della California, per conto di due coppie dello stesso sesso, per contestare la Proposition 8, un emendamento costituzionale approvato dagli elettori che aveva tolto alle coppie omosessuali il diritto di sposarsi.
Nel corso del processo, i ricorrenti presentarono in aula la testimonianza di vari esperti, nove dei quali furono considerati dalla Corte ampiamente qualificati per offrire un’opinione sui temi in questione. Coloro che si opponevano ai matrimoni gay, al contrario, non furono in grado di provare che le unioni omosessuali potessero arrecare alcun danno alla società o all’istituzione stessa del matrimonio. Il 4 agosto 2010, il giudice Vaughn R. Walker, capo della Corte Distrettuale, sancì che la
Proposition 8 violava le clausole di salvaguardia del Quattordicesimo Emendamento della
Costituzione degli Stati Uniti. Traendo spunto dai verbali del processo – di cui il sistema giudiziario statunitense aveva negato di diffondere le registrazioni audio e video – e dalle testimonianze dirette dei protagonisti della vicenda, lo sceneggiatore premio Oscar per il film Milk, Dustin Lance Black, ha creato un opera teatrale incisiva e vibrante, che mira a scardinare i pregiudizi e a far luce su un momento importante di lotta e celebrazione dei diritti civili.
Il 26 giugno 2018, in occasione del terzo anniversario della sentenza con cui la Corte Suprema degli Stati Uniti d’America decretava la costituzionalità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, Triskell Edizioni ha scelto di pubblicare questo testo per far conoscere anche al pubblico Italiano quello che è stato un punto di svolta epocale nella battaglia in difesa dell’uguaglianza e del rispetto delle libertà individuali sulle cui basi si fonda la società.
L’edizione Italiana, a cura di Chiara Messina, sarà impreziosita da un’esclusiva prefazione dello stesso Dustin Lance Black e da un’introduzione di Matteo Bianchi, autore del romanzo cult Generations of Love.
Bianco, uomo, eterosessuale: semplici etichette, che però, spesso, garantiscono diritti preclusi
ad altri.
La storia della nostra società è – ed è sempre stata – costellata di lotte per il riconoscimento e l’affermazione di quei diritti. Lotte necessarie per ricordare al mondo che, a dispetto delle differenze e delle etichette, dinanzi alla legge meritiamo tutti di essere uguali.
Il 4 novembre 2008, in seguito a un referendum conosciuto col nome di Proposition 8, lo Stato della California abolì il diritto al matrimonio tra persone dello stesso sesso, introdotto dalla Corte Suprema degli Stati Uniti a maggio di quello stesso anno. Con lo stesso provvedimento tutti i matrimoni fino ad allora contratti furono dichiarati nulli. Nel 2009, gruppi di attivisti e singoli cittadini si unirono alla lotta di due coppie gay e dei loro avvocati nel chiamare in giudizio lo Stato della California presso la Corte Federale nel tentativo di far dichiarare l’iniziativa incostituzionale.
8 è il racconto di quel processo, narrato direttamente dalle voci dei suoi protagonisti. È la celebrazione di un momento cruciale nella storia dei diritti civili ma, soprattutto, è un monito per tutti coloro che continuano a lottare per vedere riconosciuti quei diritti.
Due parole sull’autore.
Dustin Lance Black è uno sceneggiatore, regista e attivista sociale. Ha vinto un Oscar e due WGA award per la migliore sceneggiatura originale di Milk, il film biografico sull’attivista per i diritti civili Harvey Milk, interpretato da Sean Penn. È anche uno dei membri fondatori dell’American Foundation for Equal Rights (AFER) che, grazie agli avvocati Davis Boise e Ted Boise, ha portato a termine con successo le cause federali per l’eguaglianza dei matrimoni delle coppie omosessuali in California e Virginia, decretando l’abrogazione della discriminatoria Proposition 8, approvata in California nel 2008.
Matteo B. Biachi è scrittore e autore tv. Ha pubblicato i romanzi, Generations of love, Fermati tanto così, Esperimenti di felicità provvisoria (Dalai editore) e Apocalisse a domicilio (Marsilio). Insieme a Giorgio Vasta ha curato il Dizionario affettivo della lingua italiana (Fandango). In tv è stato fra gli autori di programmi quali “Victor Victoria” (La7), “Quelli che il calcio” (Rai Due), “X factor” e “E poi c’è Cattelan” (Sky Uno). Dirige da quasi vent’anni la sua personale rivista di narrativa ‘tina e scrive sul blob matteobblog.blogspot.com Il suo ultimo romanzo è Maria accanto (Fandango). Nel 2018 ha pubblicato il saggio Yoko Ono – Dichiarazioni d’amore per una donna circondata d’odio per Add editore.

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