Recensione Mentiras. Racconti dal mondo ispanico – AA.VV.

Dalla collana di narrativa straniera “I Selvaggi” di Alessandro Polidoro Editore che ha lo scopo di individuare nella letteratura internazionale voci giovani e ancora sconosciute nel nostro panorama editoriale, selezionate nella letteratura ispanofona per questa raccolta di racconti brevissimi.In questa seconda antologia – Mentiras – sono raccolti, come in Amapolas, voci inedite e interessanti del panorama ispanico e ispanoamericano insieme a firme già conosciute e apprezzate come Soledad Puértolas, Marta Sanz e Cristina Fallarás.

La tematica di questa seconda antologia è il tradimento, in riferimento non soltanto all’adulterio ma a
un tradimento tra esseri umani, alla perdita di fiducia nei confronti dell’altro e di se stessi.
Mentiras raccoglie i racconti di alcuni tra i più significativi scrittori contemporanei di lingua spagnola, diversi dei quali già noti al pubblico italiano.
Il filo rosso che tiene insieme questi racconti è il tradimento inteso come infrazione dei rapporti umani, siano essi quelli che legano due amanti, due amici, o anche un genitore e un figlio. La raccolta esplora la dimensione dell’infedeltà tout court, un climax di esperienze di vita comuni, che accompagna il lettore in un viaggio emotivo in cui è impossibile non immedesimarsi. Tra le pagine emergono le voci dei traditori e dei traditi, di chi è spettatore dell’infedeltà coniugale e di chi invece è sempre alla ricerca di un nuovo partner e di chi, invece, ha solo anelato alla possibilità di un tradimento, di chi l’ha subito da un amico o di chi assiste inerme alle conseguenze dell’infedeltà tra i propri genitori.
I personaggi di Mentiras sono dei moderni Shahrazād, mossi dall’impetuosa e necessaria volontà di
raccontare, notte dopo notte, incontri e scontri che muovono i sentimenti e le passioni umane.

La seconda appassionante raccolta di racconti che mi è stata presentata da Alessandro Polidoro Editore (che approfitto ancora per ringraziare) affronta il tema del tradimento sotto diverse ottiche, declinate attraverso la maestria della penna di personalità letterarie non o poco conosciute (almeno da me) nel nostro panorama editoriale, incuriosendo il lettore italiano verso nuove sorgenti.
Comincerei col lodare la copertina che purtroppo ho perso nella sua esplosione di colori con l’edizione digitale ma che si può apprezzare qui sotto.
La serpe della tentazione, il guinzaglio lasciato a terra legato al collare del fedele migliore amico dell’uomo… evocativa immagine di cosa ci aspetta nello sfogliarne le pagine.
Una serie di storie che toccano l’intimo e il cuore e che fanno riflettere un momento su noi stessi e sui rapporti che viviamo.

<Voglio che soffri> sussurro con voce fioca ad appena due centimetri dalla sua bocca <voglio che provi quelli che ho provato io quella mattina, quando mi sono svegliato e tu non eri più al mio fianco>

Lasciano con l’emozione mai soddisfatta del soddisfacimento di una pulsione, del cedere alla tentazione del peccato, del vivere senza domandarsi se sia giusto o sbagliato.

La piccola ferita nel suo cuore le provocava un lieve dolore, ma alle signore il cuore non duole, pensava Marta, che ora si sentiva libera, idolatrata.

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