Recensione The hematophages – Stephen Kozeniewski

E’ un libro che ho trovato parecchio interessante, molto ben studiato e che sorprende, nonostante all’inizio lasci davvero più perplessi che altro: bisogna dargli una possibilità.
Cercherò di non rivelare spoiler quindi vi presento la storia nel modo più abbozzato che mi riesca.
Ambientato nel nostro futuro, la società di è liberata dagli uomini, il sesso estinto, ed è composta solo di membri di genere femminile.
Una società, una specoie, composta solo di donne che è organizzata in un sistema economico-aziendale  che ha portato l’umanità tra le stelle.
Una società che ci appare piuttosto spietata e priva di umanità a tratti, ispirata senza alcun dubbio, dalle ambientazioni anni 80-90 da cui l’autore si è sicuramente ispirato dei vari Alien, Robocop e Terminator vari che ci hanno fatto emozionare da ragazzi (almeno per quel che mi riguarda, per alcuni di voi forse è archeologia televisiva ma credetemi se vi dico che, in questo caso, vi siete persi il periodo più bello della storia dell’uomo).
Il libro contiene anche elementi horror/splatter/trash a volte seri,  a volte semi-comici, che rimandano anche loro alle pellicole dei B-movies dell’epoca d’oro, come Hellraiser, Critters, Gremlins, mostri vari e schifezze mangia-carne che ci hanno tenuti svegli da piccoli (sempre col disclaimer di poc’anzi).
Degli anni 80 ho riscontrato anche le ambientazioni e il linguaggio usato, dove il volgare insegue il serio, dove le luci si nascondono dalle ombre ed è tutto cosi assurdo da poter solo essere reale.

La dottoranda Paige Ambroziak è una coniglietta di stazione: non ha mai messo piede fuori dall’avamposto nello spazio profondo in cui è cresciuta. Ma quando le viene offerta una fortuna per unirsi a una missione di recupero, coglie l’opportunità per lasciarsi alle spalle lo spietato mondo accademico. Paige è convinta di essere stata arruolata per trovare la leggendaria Manifest Destiny, una nave semina che è andata perduta in un’epoca antecedente al governo delle corporazioni. Qualunque cosa stia cercando, però, riposa nei mari simili a sangue di un organismo di dimensioni planetarie chiamato mondo di carne. I pericoli abbondano per Paige e le sue compagne di viaggio. Volare fuori dallo spazio tracciato significa che le corporazioni concorrenti possono sparare a vista. L’area è anche territorio di caccia delle macabre skinwrapper, corsare note per uccidere chiunque non si sottometta. Ma la più grande minaccia per la missione di Paige sono i parassiti alieni che infestano il mondo di carne. Nel giro di poche ore, Paige scoprirà che non ci sono limiti alla depravazione e alla violenza dei grotteschi incubi noti come… ematofagi.

Paige Ambroziak vive su una stazione spaziale, si è appena laureata e sta svolgendo un colloquio che deciderà del suo futuro, all’interno del sistema della stazione di Yloft o nello spazio, nell’inchiostro, a surfare tra le stelle.
Paige lascia la stazione, ingaggiata da una nave della compagnia per il recupero di un relitto, operazione per la quale non si capisce molto bene perché lei sia specializzata ed indispensabile ma, in quanto storica dell’equipaggio, ne fa parte e vi si integra, sopratutto una volta conosciuta la sua compagna di alloggio con la quale instaura subito un rapporto intenso.
Non tanto lei quanto il modo in cui viene mossa: introspettiva e calcolatrice, in un paio di occasioni ho faticato a capire il suo modo di ragionare che sembra seguire i protocolli di un qualche supermanuale.
La compagna di viaggio le spiega il recupero che si apprestano a compiere: trovare la famosa e antica Manifest Destiny, nave perdura da secoli atterrata su un pianeta sperduto composto da sola carne e sangue vivi, arenata su un isola di carne in un mondo fuori dall’ordinario.
Durante i meeting che si susseguono nel viaggio di andata non mancano sabotaggi e attacchi di piratesse venute direttamente dall’inferno (personaggi che ho trovato dannatamente originali anche se i ispirati ai Vidiiani di Star Trek).
Arrivate sul pianeta obiettivo della missione le nostre eroine (ed antieroine) trovano la Manifest Destiny incagliata in questo mondo ai limiti dell’assurdo, popolato (e parte di) da una rigogliosa fauna di… mostri.

Consiglio?

Ho trovato questo libro un vero spasso, un intrattenimento davvero interessante.
E’ semplice ma ben strutturato, un libro con le pretese della space opera che potrebbe anche essere.
Lo consiglio agli amanti di tutti e tre i generi che tocca: LGBT (per ovvi motivi quando si parla di una società che non ricorda nemmeno come sia fatto il genere maschile), fantascienza e horror.
Bravissima Dunwich per averci portato in Italia questa meraviglia!

Chi è Stephen Kozeniewski?

Stephen Kozeniewski vive in Pennsylvania, la città natale degli zombie moderni. Durante il suo periodo come ufficiale di artiglieria, ha prestato servizio per tre anni in Oklahoma e uno in Iraq, dove, a causa di ciò che ritiene un errore burocratico, gli è stata assegnata la Stella di Bronzo. È anche un linguista di formazione classica, che suona molto più impressionante di dire che la sua tesi di laurea è in tedesco. In America ha già pubblicato i romanzi Braineater Jones, The Ghoul Archi­pelago, Hunter of the Dead, Slashvivor! 

 

 

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19 Comments

  1. Allora premetto che non è un libo che leggerei, MA la tua recensione mi ha coinvolto a tal punto che mi sa che gli darò una possibilità.

  2. Non ne avevo mai sentito parlare ma la trama mi ispira molto.. se poi l'hai trovato una lettura spassosa corro ad ordinarlo, ho proprio bisogno di staccare un po'!

  3. Non conosco molti titoli di questa CE, in realtà non ho mai letto nulla di suo. Nonostante il genere non sia proprio tra i miei preferiti devo dire che tra i temi che tratta e la trama potrei anche leggerlo.

  4. Dopo aver letto la quarta di copertina lo avrei evitato come la peste (o come i mostri mangia-carne, vedi tu). Poi ho letto la tua recensione e ho cambiato completamente idea. Non so se può piacermi come genere, ma se dovessi trovarlo in giro penso che gli darei una possibilità.

  5. La tua recensione è stata assolutamente coinvolgente ma non so se riuscirei mai ad apprezzarlo poiché il genere è molto lontano da me

  6. complimenti per la recensione ben strutturata, sono rare da trovare! Comunque, sono felice che ti sia piaciuto, però non credo che faccia per me.. non amo i libri di fantascienza (solo i film, non so perchè)

  7. Sembra un titolo molto interessante, questo mondo dove esistono solo donne mi intriga ma allo stesso tempo mi intimorisce un po', mi inquieta aahaha non so se gli darò una possibilità però me lo segno!

  8. Mi è molto piaciuta questa tua analisi; l'ho letta con attenzione e devo dire che ha attirato la mia attenzione, non so comunque se avrò modo di leggere questo titolo, ma sicuramente la tua recensione lo ha fatto entrare nella mia wishlist… quindi si vedrà! 😀

  9. Non conoscevo questo libro e se avessi letto solo la trama probabilmente lo avrei ignorato dalla tua recensione ho cambiato leggermente idea , non sono del tutto convinta però

  10. Io da quando l'ho scoperta trovo un titolo interessante dietro l'altro, ci sono un sacco di perle nascoste nel catalogo!

  11. Grazie! Beh, non di solo libri è fatta la fantascienza… l'importante è amarla xD

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