Recensione Lo studio della morte – Riccardo Murari

Una gara fino alla grande villa disabitata in fondo alla valle: vince chi arriva quinto e perde chi arriva terzo. Sembra un gioco come tanti, in un giorno d’estate come tanti.Ma la villa ha in serbo delle sorprese per i suoi otto ospiti: circondata da un giardino ricco di piante e fiori sconosciuti, all’apparenza tropicali, accoglie i ragazzi in un ampio salone con nove orologi a pendolo, uno più inquietante dell’altro. Il gioco finisce presto: un misterioso biglietto firmato da un certo Keyes e l’improvvisa apparizione di otto lapidi nel cortile della villa daranno il via a una caccia al tesoro drammatica, il cui scopo è sopravvivere…

Ciao a tutti Amicony e benvenuti in questo articolo estivo che vi metterà addosso quel brivido piacevole per sopportare il caldo assurdo di questa estate rovente.
Inauguro con questo titolo la nostra collaborazione con la Bookabook, casa editrice unica in Italia nel suo genere di cui sicuramente parleremo più approfonditamente prossimamente.
Quella di cui vi parlo oggi è una delle ultime uscite che ha sbaragliato a gomitate gli altri titoli che vi presenterò in futuro, non perché migliore di tutte ma perché mi ha lasciato così stupito è soddisfatto che non vedevo l’ora di condividerlo con voi, Amicony, e magari farvi andare al mare con questo libro da leggere sotto l’ombrellone.
Parlo di Lo studio della morte, scritto da Riccardo Murari, di cui come sempre trovate due righe di bio in calce all’articolo.

È un libro proporzionalmente breve ed intenso, così intenso da lasciare in bocca un senso di pienezza poetica, incalzata dal ritmo rapido e serrato della narrazione con capitoli brevi e linguaggio semplice e chiaro.
Per me è stato il libro rivelazione di questa estate 2019, e sicuramente uno dei più belli che abbia letto quest’anno ma… perché?

Perché è completo, scritto divinamente, studiato e scritto col cuore e con l’anima.

I personaggi sono così ben definiti e delineati, così a 360 gradi, e magicamente introdotti con poche righe pennellate abilmente, in modo da darci non solo l’idea del personaggio ma che addirittura nei dialoghi o nella descrizione delle azioni quasi non c’è bisogno che l’autore specifichi chi compie quel gesto o dica quella frase perché già si capisce dall’idea che ha reso di quel determinato personaggio.
La descrizione del luogo in cui si svolge la storia è fornita poche volte, quasi accennata (ovviamente tranne dove era necessario essere più specifico) ma sono resi così bene l’ambientazione, il clima che si respira e lo stato d’animo che è più che sufficiente a permettere al lettore di immergersi come in un sogno ad occhi aperti.
Beh, un incubo.

Si tratta di un romanzo con le tinte del grottesco, dal sapore delle inclusioni poetiche che l’autore non si risparmia a inserire spesso (e con grande soddisfazione del lettore mi permetto di aggiungere, nonostante io non sia un amante della poesia), con un elemento di avventura che richiama l’età dell’innocenza e con una grande valenza di crescita umana interiore.

Non voglio dare troppi dettagli perché è un libro breve e il rischio di spoiler è altissimo: basti sapere che la storia gravita intorno ad un gruppo di ragazzini, tutti amici, che vivono in questo paese e si divertono ad inventarsi giochi per trascorrere le loro giornate fatte di spensieratezza ed innocente ingenuità.
Ma gli anni leggeri della giovinezza finiscono prima o poi ed è quando un gioco parte innocente e finisce con una tragedia che si cresce in fredda e senza pietà.
Quando un gioco a rincorrersi ha come traguardo una casa sperduta ed apparentemente abbandonata, al cui interno nove misteriosi orologi a pendola segnano tempi diversi e nel giardino della casa compare un’inquietante cimitero, i giochi di quei bambini smettono di essere tali.
A così inizio una soffocante caccia al tesoro in cui la posta in gioco è molto più alta di quello che si vorrebbe.

Consigliato a tutti anche a chi non è particolarmente amante del romanzo grottesco o weird perché gli elementi che lo rendono tale sono comunque appena accennati e non sarebbe un motivo valido per privarti di una lettura di questo tipo consigliato a chi ha voglia di farti scendere una lacrimuccia consigliato a chi vuole una lettura veloce ma intensa che è perfetta per questo periodo estivo e consigliato a chiunque abbia voglia di leggere un bel libro.

RICCARDO MURARI è nato a Roma nel 1978 e attualmente vive nella zona dei Castelli Romani. Laureato in Medicina, lavora nell’ambito della medicina legale e delle medicine complementari. Lo studio della morte è il suo romanzo d’esordio.

1 Comment

  1. Di solito sono un po' scettica verso i libri brevi, però da come ne parli nonostante il suo essere breve è completo di tutto. Potrei dargli una possibilità

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