Siamo (si spera) agli sgoccioli di quella che è stata l’esperienza più significativa (si spera) della nostra epoca e siamo tornati alla carica sul blog dopo una luuunga pausa dovuta per lo più alla situazione lavorativo/organizzativa dello Staff. Non ne siamo ancora fuori e forse non lo saremo per ancora lungo tempo, ma ho pensato che mentre siamo ancora chiusi in casa a tirare gli ultimi, un bel divagare su un mondo lontano, nella magica avventura moderna di un regno incantato, sia quanto di meglio per godersi questi giorni borderline di primavera.
Il libro di cui vi voglio parlare oggi è Storm Raiders – I Predoni delle Tempeste di P.T. Hylton e Michael Anderle, portato in Italia per noi da Dunwich Edizioni.
In un’epoca in cui la magia governa il mare, Abbey si fida solo della sua spada. È sempre stata una straniera a Holdgate. Mentre gli abitanti della sua città adottiva dominano i mari con la magia delle tempeste, Abbey preferisce lavorare nella bottega da fabbro di suo padre. E mandare al tappeto chiunque sia abbastanza sciocco da mettere in discussione le sue capacità con la spada. Ma quando suo padre viene ingiustamente accusato di omicidio, deve sgattaiolare a bordo di una navetempesta e salpare nel tentativo di riscattare il suo nome.
Presto scoprirà che i leggendari Predoni delle Tempeste – un terrificante gruppo di pirati – sono fin troppo reali.
Lasciamoci trasportare dalle onde e sferzare dalla tempesta di una Terra di un futuro così lontano che chi lo abita non può nemmeno immaginare lontanamente della nostra passata esistenza.
Il libro è incentrato sul personaggio principale: Abbey, la figlia del fabbro locale con chi ha un rapporto molto profondo e una intesa praticamente perfetta. Lei è dura, intelligente e conosce i rudimenti della magia che suo padre le ha insegnato. Abbey e suo padre sono però nella loro città considerati come estranei poiché provengono da un’altra terra lontana dalla quale si sono rifugiati quando Abbey era ancora in fasce. Grazie al lavoro eccellente del padre riescono comunque a garantirsi un minimo di tranquillità. Abbiamo poi Dustin, amico di Abbey, che si è allenato per essere un Evocatore di Tempeste per anni e sta affrontando il test finale.
Le cose non vanno esattamente come Dustin spera nel suo test, rendendo chiaro fin da subito che la vita di lui e della figlia del fabbro stanno per legarsi ancora di più, dato che sta prospettandosi l’inizio di un’avventura quando viene trovato un cadavere il mattino successivo a una festa di bagordi ed eccessi nella città dove vivono. Dell’omicidio viene accusato il padre di Abbey ed è proprio per riscattare il suo buon nome e salvarlo dalla forca che la ragazza affronterà prove e difficoltà fino ad allora considerate insormontabili, compreso imbarcarsi su una delle leggendarie Navitempesta, la forza delle terre in cui vivono (una sorta di estremo Nord Europa post-apocalittico), protettrici del popolo e difensori dai perfidi abitanti delle terre lontane e che tengono lontani i famigerati Predoni, pirati sanguinari senza scrupoli.
Mi sono divertito molto con questa storia. Ambientata in un non meglio definito futuro, il nostro pianeta in cui qualcosa ha risvegliato (o donato) la magia, nonostante ne abbia scombussolato il clima, e a quanto pare avvenuta in seguito ad una sanguinosa guerra che ha portato gli uomini ad un livello alto-medievale in un mondo ancora segnato da tecnologie e costruzioni dei nostri tempi, ma che in questa realtà hanno trovato un contesto del tutto nuovo.
Il sistema magico è davvero innovativo in quanto non introduce nulla eccessivamente nuovo, mai visto o in qualche modo assurdo, ma anzi sembra quasi integrare la magia all’interno di un realismo coerente. Il libro ha quell’atmosfera piratesca che ti coinvolge con battaglie sul mare e sulla terra, ma anche intrighi di palazzo, racconti e leggende, magia senza troppo misticismo ed ovviamente l’immancabile instant love story (che ormai dobbiamo imparare ad accettare perché onnipresente nella letteratura di questo genere attualmente…).
La trama è acutamente piena di azione, con un ritmo molto serrato che tiene incollati alle pagine e quel linguaggio da quotidiano del volgo che rende fluido, dinamico e semplice il succedersi degli eventi.
Una storia con aspettative relativamente alte che non sono state tradite: l’autore ha saputo gestire una storia incredibilmente complessa in poche pagine, lasciando perlopiù all’immaginazione del lettore i collegamenti fra ciò che non viene esplicitamente narrato, ma concentrandosi sulla singola storia vissuta dalla protagonista e gli eventi che accadono intorno ad essa.
Consiglierei questo libro sicuramente agli amanti del genere già avvezzi al fantasy moderno che sembra vada parecchio di moda negli ultimi anni, ma anche a chi vuole godersi un’avventura emozionante che lo porti a combattere battaglie a bordo di navi, sulla terraferma e scoprire segreti e misteri emozionanti.