Luka, il protagonista, è recluso, per disposizione, di Happy nel carcere del Distretto, nel Loop, una prigione studiata dalla mente perfetta del sistema operativo globale in cui l’essere umano condannato a morte viene recluso fino al un momento in cui verrà condotto al Blocco, un luogo da cui non tornerà mai più.
Il mondo ha subìto una devastante guerra che ha coinvolto tutto il pianeta e da cui l’umanità si è ripresa con la consapevolezza del fatto che guerra e distruzione non fossero che una inutile perdita di risorse umane e un gioco politico ordito da forze di poteri che perseguivano scopi personali ma che tuttavia ha lasciato vaste aree completamente inabitabili a causa delle radiazioni residue di armi di devastazione.
L’umanità si riorganizza cosi sotto un unico grande governo, in un mondo diviso in distretti governati da un unico politico.
In un clima di apparente perfezione orwelliana esiste una divisione di casta tra gli esseri umani dove i privilegiati abitano e vivono in condizioni di perfezione, migliorati da integrazioni genetiche e biomeccaniche e gli altri che invece non possono permetterselo vivono ai margini di un sistema che non li riconosce quasi come umani.
Tutto sotto il controllo di Happy che ha calcolato la colpevolezza di Luka in un crimine che ha coinvolto la morte di un coetaneo.
Luka ha passato gli ultimi due anni della sua vita in un luogo chiamato Loop, un carcere di massima sicurezza dove ad ogni prigioniero sono impiantate manette magnetiche nelle ossa dei polsi ed una bomba telecomandata in una arteria polmonare.
In questo luogo, controllato in ogni minimo dalla mente artificiale di Happy, il prigioniero è condannato a trascorrere in totale e completa solitudine e privo di qualsiasi genere di oggetto o conforto i giorni che lo separano dal trasferimento al Blocco.
Ogni giorno trascorre uguale, colazione, un’ora d’aria e ore di prosciugamento di energia: il Loop infatti ricarica le proprie batterie per autosostentamento risucchiando l’energia dai carcerati stessi durante un processo-tortura di estrazione della stessa e riconversione di energia elettrica (déjà vu); al termine di questo vi è un momento in cui il nostro protagonista guarda fuori dalla sua cella, una stretta finestra da cui sente il rumore della pioggia, un ora di pioggia programmata da un sistema di controllo ambientale sofisticatissimo che permette alla pioggia di cadere per tempo e quantità stabiliti per garantire l’equilibrio.
Ed è cosi che Happy ragiona, tutto va come deve andare, tutto va come deve essere sempre andato.
Luka però non è solo: durante l’ora d’aria può sentire i suoi compagni di prigionia, anche se separati da un altissimo muro controllato da spietati droni, coi quali riesce a parlare, a farsi sentire, a confortarsi anche se per poco, anche se solo per un ora al giorno.
E poi c’è Wren, una Alt, l’unica custode umana del Loop, che porta i pasti alla sera e che offre a Luka il conforto dei libri la cui carta non viene rilevata dal sistema di controllo di Happy e gli dona un’isola di pace in un vero e proprio inferno.
E la vita di Luka è destinata a restare sempre uguale, sempre uguale, sempre uguale, giorno dopo giorno, dopo giorno, dopo giorno…
Luka Kane ha passato 736 giorni ingiustamente imprigionato nel Loop aspettando la sua esecuzione.
Il Loop è una prigione perfetta, gestita da Happy, l’intelligenza artificiale che si occupa di ogni aspetto della vita dei detenuti.
Nel Loop ogni giorno è uguale al precedente.
Ogni giorno è un tormento.
Ma qualcosa comincia a cambiare.
Circolano voci di una guerra.
Strane cose accadono ai prigionieri.
E la guardiana, l’unica che gli abbia mai dimostrato un minimo di umanità da quando è stato imprigionato, gli consegna un messaggio: Luka, devi fuggire…
Ora Luka deve decidere se evadere dal Loop è davvero la sua unica possibilità di sopravvivenza, e soprattutto deve trovare un modo per salvare le persone che ama, dentro e fuori la prigione.
Ma ben presto scopre che all’esterno la vita è di gran lunga più terrificante di quanto avesse mai potuto immaginare. E se vuole salvare coloro a cui tiene, Luka deve scoprire chi è il responsabile del caos in cui è sprofondato il mondo intorno a lui.
Aspettative altissime, worldbuilding strepitoso, personaggi fantastici e storia originale.
Non è che sono rimasto deluso.
E’ solo che ho rivalutato il libro solo quando l’autore mi ha detto che è il primo di una (ennesima) trilogia.
Il libro è fantastico, entusiasmante, coinvolgente, avvolgente e fa davvero battere forte il cuore e temere per la vita del protagonista.
Il problema è che poi finisce.
Non posso ovviamente anticipare nulla ma sono rimasto solo molto deluso dal finale che arriva inaspettatamente e senza alcuna apparente logica, se non quella dell’immancabile cliffhanger nelle ultimissime pagine.
Che rende il libro in sé qualcosa di prevedibilissimo e deludente ma che se visto nell’ottica di una “primo volume della trilogia del Loop” allora riacquista la dignità che si era andato guadagnando nelle precedenti pagine.
Il libro, The Loop, è sicuramente bello, non ho fatto che parlarne bene fino al deludente finale il che non lo rende certo una lettura spiacevole, anzi, è un po’ un mix di tante cose già viste nella fantascienza ma sempre da un punto di vista o terribilmente pessimistico o dannatamente ottimistico e mai con una obiettività un filino adolescenziale come in The Loop.
Consiglio?
Si, senza dubbio gli amanti della fantascienza, del distopico e del filone young adult che li unisce generandone quasi un genere proprio non potrà che piacere tantissimo.
E’ geniale in molti aspetti, davvero ben congegnata la visione del futuro e plausibile nella sua coerenza.
Aspetto i prossimi con prevedibile ansia perché, beh, Ben non puoi lasciarmi cosi!
Chi è Ben Oliver
Ha frequentato l’Università di Stirling, dove studiava Letteratura inglese ma passava in realtà tutto il suo tempo provando a scrivere un romanzo.
Ben Oliver è cresciuto in Scozia e vive a Edimburgo, dove insegna Inglese in una scuola superiore.
Ha cominciato a inventare storie ancora prima di imparare a scrivere.
A diciotto anni riuscì a farsi pubblicare la sua prima storia, che da allora è uscita in decine di riviste letterarie e antologie.
The Loop – il suo primo romanzo per Young Adult – ha avuto bisogno di sorprendenti quantità di caffè per essere portato a termine.