Ox aveva dodici anni quando suo padre gli impartì una lezione davvero importante. Gli disse che non valeva niente e che la gente non lo avrebbe mai compreso. Poi andò via.Ox aveva sedici anni quando incontrò un ragazzo sulla strada verso casa. Il ragazzo che parlava, parlava e parlava. Soltanto in seguito scoprì che il ragazzo non aveva aperto bocca per quasi due anni prima di quel giorno e che viveva con la famiglia che si era trasferita nell’abitazione in fondo al sentiero.
Ox aveva diciassette anni quando scoprì il segreto del ragazzo e il mondo attorno a lui si dipinse di rosso, arancione e viola, di alfa, beta e omega.
Ox aveva ventitré anni il giorno in cui la morte arrivò in città, scavandogli un vuoto nella testa e nel cuore. Il ragazzo rincorse il mostro con lo sguardo assetato di vendetta, lasciando Ox a raccogliere i cocci.
Sono trascorsi tre anni da quel fatidico giorno… e il ragazzo è tornato. Ma ora quel ragazzo è un uomo e Ox non può più ignorare il canto che ulula tra di loro.
Durante la lettura di questo libro mi sono dovuto ripetere costantemente che no, non stavo leggendo una sorta di fan-fiction malata di Twilight, e me lo sono dovuto ripetere spesso.
Non ci sono i vampiri, almeno, ma quelli manco in Twilight.
Prima che qualcuno di voi mi tiri cose addosso, ehi-ehi su, si scherza!
Wolfsong mi è piaciuto, promette bene per il futuro e mi ha intrattenuto fino alla sua fine.
Anche se la conclusione in senso stretto mi ha fatto parecchio scuotere la testa con un sorriso, ma non è un problema, è quel tocco di trash che piace tanto a Klune e che, alla fine, lo si apprezza.
Ho fatto parecchio il tifo per gli Omega, anche se purtroppo erano un po’ la evil-banda bassotti del mondo dei licantropi, ma ho adorato il modo in cui è stato trattato questo lato oscuro della natura dei lupi.
E qui, per me, sta il punto di forza del libro e di tutta la saga probabilmente.
Il modo in cui è stato trattata la natura della licantropia, l’effetto sulla psicologia del licantropo e di coloro che gli stanno attorno, il come è stata ideata la modalità con cui si interfaccia con entrami i mondi a cui appartiene solo per metà, quello dei lupi e quello degli uomini, ognuno con le sue regole e le sue forme di socialità.
Certo, a volte sembra più un branco di cani pucciosi che di lupi sanguinari ma ok, il concetto è presente.
Il bisogno di contatto, la ricerca dell’altro, il legame indissolubile, la comunicazione olfattiva, il gioco… in fondo, se esistessero i lupi mannari perché non potrebbero essere cosi?
Poi, considerando che il lupo mannaro è la figura che più mi affascina tra tutte quelle dell’oscurità, ecco, dove ne trovo uno come questi che mi morda?
Nel caso leggeste, oh lupi dei boschi, contattatemi eh…
Ancora scherzi a parte, il libro è un racconto di crescita, una saga famigliare e cittadina, un racconto d’amore tra due cuori che battono insieme, tra una famiglia allargata, tra un branco e la terra in cui vive contro un nemico comune, spietato, terribile, disgustoso, che di questo amore vuole appropriarsi e contaminarlo col male, la sofferenza e la distruzione.
Encomiabile il modo in cui viene affrontata e descritta la sessualità e la realtà di genere di tutti i personaggi: scelte, natura e condizioni sono trattate come un dato di fatto naturale e non è per nulla mai considerato come omosessualità, asessualità o bisessualità possano essere varianti di una normalità eterosessuale.
Non si riscontra mai una soluzione di continuità ad un esporre la naturalezza con cui è la persona e non il genere a cui appartiene a farci innamorare o ad attirarci.
L’amore di una famiglia, di un branco, della persona cara, questo è ciò che importa e che ci da la forza di vivere l’avventura della vita.
Ma tutto questo non sarà nuovo ai fan di Klune che è noto, appunto, per questa sua capacità di creare un mondo dove la sessualità e la diversità di genere sono amalgamate e fuse in un concetto di società comprensiva di tutte le varianti del singolo elemento del suo insieme.
Consigliato a chi apprezza il fantasy, i romanzi a sfondo romantico m/m e i personaggi che si evolvono durante il procedere della storia ma sopratutto un must read per tutti quelli che amano, almeno quanto me, i lupi mannari e il potere della Luna.
Chi è T.J. Klune?
T.J. Klune, autore vincitore di un Lambda Literary Award (Into This River I Drown) è un ex agente di sinistri per una compagnia di assicurazioni. Tra le sue opere compaiono The House in the Cerulean Sea e The Extraordinaries.
Molto attivo sui social e florido creatore di storie, è noto per la vena trash dei suoi romanzi che volutamente ne alleggerisce le trame e per la sua incredibile simpatia e disponibilità verso il pubblico dei suoi lettori.