Flavia Biondi ritorna in libreria con La casa delle Magnolie, un’opera che unisce la potenza narrativa e artistica in un equilibrio delicato e immersivo. Questo graphic novel si addentra nei territori dell’introspezione e del legame con le proprie radici, seguendo le vite di Amelia e Ada, due donne che si ritrovano in una vecchia casa di campagna in Toscana, luogo denso di ricordi e significati.
Sin dalle prime pagine, il tratto di Biondi conquista l’occhio per la sua capacità di esprimere le sfumature emotive di ogni scena. La sua è una linea pulita, intima, capace di cogliere i dettagli sottili dei volti e delle espressioni, trasmettendo con poche linee il tormento, la fragilità e la speranza che convivono in ogni personaggio. La campagna toscana, con la sua bellezza quieta e vibrante, diventa uno spazio quasi onirico, fatto di colori tenui e accesi al tempo stesso, in cui i toni della primavera sembrano parlare direttamente alle emozioni dei protagonisti. La casa, circondata dalle magnolie, rappresenta il cuore pulsante della narrazione, uno spazio fisico e simbolico in cui il passato e il presente si incontrano.
Amelia, una donna dal carattere vivace e leggermente provocatorio, porta dentro di sé il rimorso per essere stata assente negli ultimi anni di vita della nonna, colei che ha custodito questa casa e il suo retaggio. Nel suo tratto Biondi accentua il contrasto tra il colore caldo e avvolgente della sua figura e l’oscurità dei suoi pensieri: ogni gesto, ogni sguardo tradisce un dolore sordo, un vuoto che Amelia cerca di colmare tornando al luogo che aveva lasciato. I suoi capelli, i suoi abiti e persino il modo in cui viene rappresentata nelle tavole trasmettono una vitalità quasi frenetica, che maschera la fatica di affrontare il senso di colpa e la nostalgia.
Ada, al contrario, è una presenza silenziosa, quasi eterea. I suoi colori freddi e l’attenzione che Biondi dedica ai suoi gesti rivelano una personalità complessa, segnata da un trauma mai superato. Ada controlla compulsivamente le serrature della porta ogni sera, un rituale che riflette la sua ansia e la difficoltà di sentirsi sicura, anche in un luogo apparentemente tranquillo. La sua figura appare fragile ma tenace, e nel tratto delicato e quasi sfumato con cui Biondi la disegna si percepisce il peso della solitudine e della ricerca di un senso di appartenenza che sembri sfuggirle.
Flavia Biondi dipinge Amelia e Ada come anime gemelle ferite, il cui incontro nella casa della nonna di Amelia non è solo una coincidenza, ma un incontro inevitabile, una tappa necessaria per entrambe per affrontare il proprio passato. Attraverso dialoghi sottili e silenzi densi di significato, Biondi ci fa entrare nelle loro vite, facendoci percepire la forza della loro amicizia nascente. L’artista riesce a fondere la narrazione con le immagini, creando un legame indissolubile tra l’aspetto visivo e quello emotivo della storia. Le sfumature notturne e la luce dell’alba diventano protagoniste tanto quanto i personaggi, raccontando il viaggio interiore delle due donne e l’importanza del tempo e della natura nel processo di guarigione.
Questa graphic novel è anche una riflessione sul potere salvifico della memoria e sulla capacità di accettare le proprie vulnerabilità come parte integrante del proprio cammino. La casa diventa il simbolo del percorso verso l’autenticità, una sorta di santuario intimo e personale in cui affrontare le proprie paure. Biondi utilizza il colore come una narrazione parallela, dove i toni brillanti dei paesaggi si alternano ai grigi delle scene interiori, creando una tensione cromatica che rispecchia la tensione emotiva delle protagoniste.
La casa delle Magnolie è un’opera di straordinaria sensibilità, un viaggio nei sentimenti umani più profondi, narrato con delicatezza e precisione. Biondi ci regala un’opera che sa toccare corde universali, parlando di temi come il rimpianto, il senso di appartenenza, e la capacità di ritrovarsi attraverso l’altro. Il talento di Biondi nel combinare una narrazione potente e uno stile visivo sofisticato fa di questa graphic novel un’esperienza unica, che resta impressa nel cuore e nella mente.
Chi è Flavia Biondi?
Flavia Biondi è un’autrice di fumetti nata a Castelfiorentino nel 1988. Dopo la laurea presso L’accademia di Belle Arti di Bologna è fra i fondatori dell’etichetta di fumetto indipendente Manticora Autoproduzioni con cui collabora alla realizzazione di numerose antologie. Esordisce con la Casa editrice Renbooks con cui pubblica Barba di Perle (2012), L’orgoglio di Leone (2014) e L’importante è finire (2015), tre graphic novel a tematica LGBT+. Con BAO Publishing pubblica i grapich novel La Generazione (2015), La Giusta Mezura (2017) e Le Maldicenze (2021). Collabora come disegnatrice alla realizzazione di serie per Berger Books, Ruby Falls (2019), Shifting Earth (2022) e per Sergio Bonelli Editore, Simulacri (2023).
Si ringrazia sentitamente la casa editrice per averci fornito la copia ARC per questa recensione.