“Non mi dimenticare” è un viaggio dell’anima, intriso di una bellezza struggente che ti accarezza e allo stesso tempo ti spezza il cuore. La graphic novel di Alix Garin narra una storia d’amore tra una nipote e sua nonna, un amore che sfida il tempo, la malattia e persino le regole della società.
Clémence, la protagonista, è alle prese con un dolore che non lascia scampo: la progressiva perdita di lucidità della sua adorata nonna, inghiottita dal crudele abbraccio dell’Alzheimer. L’istituto in cui è ospitata propone di sedarla per prevenire ulteriori fughe ma Clémence non può accettarlo. Il suo cuore non riesce a concepire di vedere la donna che l’ha cresciuta trasformarsi in un’ombra di sé stessa, disconnessa dal mondo. E così, in un atto di ribellione tanto folle quanto disperato, la rapisce, nella speranza di restituirle ciò che sta lentamente perdendo: i suoi ricordi.
Inizia così un viaggio che si snoda tra strade deserte e memorie sepolte, verso la casa della giovinezza della nonna. Un tentativo di riportare alla luce frammenti del passato che possano riportarla ancora una volta alla realtà. Ma in questo cammino c’è molto più di una semplice ricerca di ricordi: c’è il tentativo di Clémence di ritrovare se stessa, di comprendere l’amore, la famiglia, e forse, di imparare ad accettare l’inevitabile.
La delicatezza con cui Garin affronta il tema della malattia è disarmante. Non c’è mai una forzatura o una banalizzazione del dolore, solo un ritratto sincero e dolceamaro di un rapporto che sfida le avversità. Le illustrazioni stesse sembrano avvolgere il lettore in un abbraccio tenero, oscillando tra momenti di tenerezza pura e il tormento dell’ineluttabilità.
“Non mi dimenticare” non è solo la cronaca di una battaglia persa contro l’Alzheimer. È un inno all’amore in tutte le sue forme: l’amore tra nonna e nipote, tra Clémence e la sua stessa identità, e l’amore per la vita, nonostante tutto. Un libro che ci ricorda che, anche nelle nostre sconfitte esiste bellezza, ed è proprio nel cercare ciò che abbiamo perduto che troviamo la nostra più profonda umanità.
I colori tenui e pastello conferiscono un’atmosfera delicata, quasi eterea, che rispecchia il tono dolceamaro della storia. Le linee sono morbide e rotonde, evocando una sensazione di intimità e calore, anche nei momenti di maggiore tensione emotiva. Questa scelta stilistica contribuisce a far emergere le emozioni dei personaggi, specialmente nei volti e nei gesti semplici, come il contatto tra le mani di Clémence e della nonna.
Un altro elemento interessante è l’uso dello spazio vuoto, che in questa tavola crea un forte senso di solitudine e isolamento. L’ampio sfondo azzurro, privo di dettagli, enfatizza la fragilità dei personaggi, che sembrano persi in un mondo sempre più lontano, proprio come la memoria della nonna. Questa scelta stilistica aumenta l’impatto emotivo della scena accentuando il silenzio e la malinconia che avvolgono il loro rapporto.
L’assenza di dialogo lascia spazio alle emozioni non dette, che emergono attraverso le posture e gli sguardi dei protagonisti. Il gesto di Clémence di toccare le ginocchia della nonna trasmette un bisogno di connessione e di protezione, mentre il volto della nonna, segnato dal tempo, comunica un misto di confusione e dolcezza. I personaggi sono stilizzati in modo da risultare accessibili e familiari, permettendo al lettore di identificarsi e provare empatia.
Ogni linea e colore sembrano studiati per trasmettere un senso di vulnerabilità e amore, e il tratto semplice ma evocativo riesce a catturare perfettamente la delicatezza della narrazione. La scelta di toni tenui e di spazi vuoti non è casuale: è un riflesso della memoria che sfugge, dell’affetto che rimane e del tentativo disperato di trattenere ciò che inevitabilmente andrà perduto.
Questo graphic novel è una poesia visiva, una carezza al cuore, capace di far riflettere e commuovere lasciandoci con la consapevolezza che, a volte, il viaggio più importante non è quello che facciamo con il corpo, ma quello che ci permette di dire addio.
Chi è Alix Garin?
Alix Garin, classe 1997, è una fumettista belga. Nel 2017 si aggiudica il premio Young Talent al Festival di Saint Malo e nel 2018 si trasferisce a Bruxelles, dove inizia a collaborare con diverse agenzie. Nello stesso anno si mette al lavoro sul suo primo graphic novel, Non mi dimenticare, pubblicato nel 2021 da Le Lombard e portato in Italia nel 2024 da BAO Publishing.
.
Si ringrazia sentitamente la casa editrice per averci fornito la copia ARC per questa recensione