Alice Berti torna a incantare i lettori con il suo ultimo graphic novel, Un Poema per le Piccole Cose, edito da BAO Publishing. Dopo il successo di Neon Brothers e Calipso, questa volta ci trascina in un mondo sospeso tra l’incanto del K-pop e la cruda realtà di una società sull’orlo del collasso. Con una storia ambientata nella vivace e contraddittoria Corea del Sud, Berti ci offre uno sguardo profondo e autentico sulle vite di due giovani donne che, all’apparenza, non potrebbero essere più diverse.
Salut, la protagonista, è una delle idol K-pop più famose del mondo, simbolo di un’industria musicale patinata e spietata. Dall’altra parte abbiamo Xin-Yeong, una ragazza comune di Seoul, una cameriera che lotta ogni giorno per sbarcare il lunario. Le loro vite si incrociano nel momento più oscuro, su un ponte, in una notte che segna il punto di non ritorno per entrambe: hanno deciso di porre fine alla loro esistenza. Tuttavia, il destino ha piani diversi per loro. Invece di compiere quel tragico gesto, l’incontro innesca una scintilla che le porterà a un viaggio inaspettato, non solo attraverso il mondo ma anche dentro sé stesse.
La scelta di ambientare la storia in Corea del Sud non è casuale. Alice Berti utilizza questo paese come specchio delle contraddizioni che caratterizzano i suoi protagonisti. La Corea è un luogo affascinante dove antichi templi coesistono accanto a moderni grattacieli, ma è anche una nazione con profondi problemi sociali, tra cui il tasso di suicidi fra i più alti al mondo, una società rigidamente patriarcale e standard di bellezza irraggiungibili. Questo sfondo non solo arricchisce la narrazione ma conferisce una profondità emotiva ai personaggi, evidenziando le difficoltà che entrambi affrontano nel loro percorso.
Il titolo stesso, Un Poema per le Piccole Cose, è un omaggio alla canzone Boy With Luv dei BTS, uno dei gruppi K-pop più celebri. Il K-pop, con il suo scintillante universo musicale, gioca un ruolo fondamentale in questa storia. Non è solo un espediente narrativo ma diventa una metafora delle vite di Salut e Xin-Yeong. Da un lato rappresenta la superficialità e la pressione che Salut vive quotidianamente, costretta in una vita che sembra perfetta ma è carica di sacrifici e privazioni. Dall’altro riflette l’energia, la vitalità e la forza che entrambe trovano l’una nell’altra per affrontare le difficoltà e l’apocalisse imminente.
La trama prende una piega ancora più affascinante quando scopriamo che il tour mondiale di Salut diventa un modo per attivare i Chakra della Terra, una missione spirituale per evitare l’Apocalisse. Qui Berti mescola sapientemente spiritualità, scienza e fantasia, creando una narrazione che richiama miti antichi come l’Odissea, dove ogni tappa del viaggio porta le protagoniste a una nuova scoperta, non solo del mondo ma anche di loro stesse. Le avventure di Salut e Xin-Yeong ci conducono tra le meraviglie naturali di luoghi come il Monte Shasta in California e il Monte Kailash in Tibet, dove ogni incontro con personaggi diversi diventa un’occasione per riflettere su temi come la resilienza, l’amicizia e l’amore.
Al centro di Un Poema per le Piccole Cose c’è un messaggio universale: l’importanza di accettare sé stessi e di affrontare le proprie paure e insicurezze. Come già accennato in opere precedenti, Berti esplora temi come la salute mentale, la ricerca di un senso nella vita e il valore dell’ascolto, sia degli altri che di noi stessi. Attraverso la crescita personale delle protagoniste, il lettore è invitato a riflettere su quanto sia essenziale prendersi cura del proprio benessere interiore, anche (e soprattutto) nei momenti più difficili.
Dal punto di vista visivo Un Poema per le Piccole Cose è un trionfo. I paesaggi mozzafiato, dalle metropoli coreane agli angoli più remoti del pianeta, sono resi con maestria trasportando il lettore in un viaggio visivo che completa la narrazione. Il design dei personaggi (in particolare quello delle due protagoniste) è curato nei minimi dettagli, rendendole iconiche e memorabili. L’autrice riesce a creare un mondo visivamente incantevole dove i colori giocano un ruolo fondamentale nell’accompagnare la narrazione e le emozioni dei personaggi. Le tonalità dominanti sono delicate, con sfumature di rosa, viola e blu che conferiscono alle scene un’atmosfera onirica e quasi sospesa, perfetta per un racconto che oscilla tra l’introspezione e l’avventura. In particolare, il rosa acceso dei capelli di Salut, l’idol K-pop, spicca in modo marcato contro lo sfondo più freddo e neutro, creando un contrasto cromatico che riflette le sue emozioni: da una parte il mondo patinato e artificiale della sua carriera da idol, dall’altra la cruda realtà che lei e Xin-Yeong stanno cercando di affrontare.
L’atmosfera generale è dominata da una sensazione di malinconia, accentuata dall’uso dei blu scuri che avvolgono le scene ambientate di notte. La luce soffusa e le ombre lunghe esaltano il senso di solitudine e riflessione che pervade il racconto. La città, con i suoi grattacieli illuminati, diventa quasi un personaggio a sé stante, testimone silenzioso delle emozioni e delle scelte delle protagoniste.
Berti, attraverso tratti puliti e decisi, riesce a trasmettere in modo immediato le emozioni dei personaggi, con volti e gestualità ben delineati che catturano lo stato d’animo di ciascuna scena. Le espressioni dei volti sono essenziali ma incredibilmente efficaci a far emergere il conflitto interiore e la crescente complicità tra le due protagoniste, creando così un legame emotivo forte con il lettore.
Un Poema per le Piccole Cose è molto più di una semplice graphic novel. È un’esperienza emozionale e intellettuale che affronta temi attuali e profondi come il cambiamento climatico, la pressione sociale e la ricerca di sé. Con uno stile narrativo unico e illustrazioni che catturano l’essenza di ogni emozione, Alice Berti ci regala un’opera che non solo intrattiene, ma invita a riflettere e, soprattutto, a guardare dentro di noi. Una lettura imprescindibile per gli amanti del K-pop, delle storie di crescita personale e delle narrazioni post-apocalittiche.
Chi è Alice Berti?
Alice Berti nasce nel 1996 a Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza: dopo il diploma in grafica pubblicitaria nel 2015 si avvicina al fumetto e all’illustrazione grazie al magazine indipendente NuName di Nupress con cui pubblica alcune storie brevi, oltre a partecipare a molteplici progetti di altre realtà editoriali indipendenti; nel 2017 pubblica il graphic novel Arabelle & Pica edito da Upper Comics, e lavora come storyboard artist per il film Finché c’è prosecco c’è speranza diretto da Antonio Padovan e con Giuseppe Battiston. Nel 2019 partecipa alla residenza artistica “Diciottocchi” di Lago Film Festival, illustrando una delle locandine del “Premio Sonego” presentato alla 76esima edizione del Festival del Cinema di Venezia; nello stesso anno illustra il singolo “Bicicletta Intergalattica” dell’album “La super luna di Drone Kong”, progetto musicale di Fabrizio Nikki Lavoro di Radio Deejay.Nel 2020 esce il suo primo graphic novel, Neon Brothers, edito da BAO Publishing.Adora Andy Warhol, i concerti e i dischi in vinile.
Si ringrazia sentitamente la casa editrice per averci fornito la copia ARC per questa recensione.