Esiste qualcosa di intrinsecamente affascinante nel modo in cui ogni forma artistica riesce a catturare il tumulto e lo smarrimento dei giovani, in qualsiasi epoca. “Sangue”, il graphic novel di Eleonora C. Caruso, disegnata magistralmente da Noah Schiatti, è un esempio perfetto di questo fenomeno. Tokyo, con le sue luci e ombre, si trasforma in Milano, New York, o qualsiasi metropoli che promette sogni dorati ma finisce per regalare notti insonni e disperazione.
La storia si svolge in una Tokyo di vent’anni fa, un quadro vintage che racconta molto del nostro presente. Shun, il protagonista, è un host, uno di quei seducenti uomini impiegati nei night club per intrattenere e attirare donne solitarie. Figlio di una madre toscana e di un padre asiatico, Shun ha sempre vissuto come un outsider, vittima di un razzismo che lo ha marchiato come un gaijin, uno straniero. Questo sentimento di esclusione lo ha reso un individuo complesso, annichilito internamente nonostante l’apparente bellezza e fascino esteriore.
Il racconto si addentra nei meandri della psiche di Shun, messa a dura prova dal suicidio di una delle sue clienti più affezionate. Le sue certezze crollano e i giorni perdono di senso. Solo l’incontro con Toru, un giovane dalla vita ordinaria, lo scuote profondamente. Toru, con la sua esistenza apparentemente banale, rappresenta l’altra faccia della medaglia: un uomo intrappolato in una routine prestabilita, ma che accende in Shun una scintilla di speranza.
Questo titolo non è solo una storia di rinascita personale, ma un viaggio disturbante attraverso le contraddizioni della società giapponese. Le pagine vibrano di tematiche borderline, toccando la prostituzione, la depressione, l’alcolismo e il razzismo. Le tavole di Schiatti, con una palette di colori che va dal celeste al viola, nascondono un’anima oscura e profonda. Ogni vignetta è una fotografia di un ricordo, un frammento di vita che ricostruisce i momenti salienti della trasformazione di Shun.
I due protagonisti, Shun e Toru, sono prodotti di una società che li ha forgiati ma anche spezzati. Shun, disilluso ma ancora aggrappato a una flebile speranza, cerca di sopravvivere in una Tokyo che toglie più di quanto dia. Toru, con la sua vita ordinaria, rappresenta una prigione dorata, un’esistenza già scritta. Entrambi cercano se stessi negli occhi degli altri, in un tentativo disperato di trovare un’identità e un calore umano che sembra sfuggire loro continuamente.
“Sangue” è un graphic novel che non lascia indifferenti. La sua narrazione cruda, il realismo intrinseco e la profondità dei personaggi creano un’opera che non si dimentica facilmente. La Tokyo descritta è un luogo di contrasti onirici, un sogno che si trasforma in incubo, una città che riflette la natura spezzata di Shun. Ogni tavola di Schiatti è un capolavoro che inganna l’occhio con i suoi colori vivaci, solo per rivelare un mondo di dolore e disperazione.
Questo titolo è una lettura che ti lascia senza fiato, un’opera completa dove testo e disegni si abbracciano in una stretta indivisibile. È una storia che ti rallenta il cuore, ti fa sentire il peso delle emozioni dei personaggi e ti spinge a riflettere sulle contraddizioni della vita. Eleonora C. Caruso e Noah Schiatti hanno creato qualcosa di straordinario, un’opera che merita di essere riletta più volte, perché ogni volta offrirà una nuova prospettiva e nuove emozioni.
Chi è Eleonora C. Caruso?
Eleonora C. Caruso ha pubblicato quattro romanzi, l’ultimo Doveva essere il nostro momento (Mondadori, 2023). In un modo o nell’altro, hanno tutti dentro Tokyo. Per Sergio Bonelli Editore co-sceneggia la serie Simulacri. Ha adattato manga, fa podcast, a volte insegna alla Scuola Holden. Vive a Milano con il marito, il cane e la sua collezione di action figures.
Chi è Noah Schiatti?
Noah Schiatti ha studiato Fumetto all’Accademia di Belle Arti di Bologna e alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia. Nel 2020 pubblica Solleone con Asterisco Edizioni e contemporaneamente realizza fumetti e illustrazioni per antologie e progetti indipendenti italiani ed esteri (Attaccapanni Press, LOK Zine, Seidkona Press, ShortBox). Pubblica i propri lavori anche sul web (@andrhomeda) e la sua ultima storia breve intitolata The Comfort of Home è stata realizzata durante una residenza artistica in Giappone.