Una casa bianca travolta da una bufera di neve. Un corpo esangue, morto. Un corpo vivo, sconvolto. Un commissariato di provincia, un interrogatorio informale, l’inizio di un racconto. Ogni capitolo di questo romanzo dalla struttura a scatole cinesi è una storia che ne rivela un’altra diversa e a essa intrecciata, con protagonisti che si inseguono tra le pagine e alcuni elementi ricorrenti: l’odore di agrumi, un maglione rosa, una misteriosa casa bianca. Gli incompiuti è un libro di personaggi dalle identità sessuali ribaltate e ambigue: donne dalle qualità virili, uomini efebici, e in mezzo a loro un bambino dal sesso indefinibile costretto a compiere una scelta. All’interno della cornice pulsante di un thriller dove sparizioni e morti tengono sempre alta la tensione, si dipana una storia che scava nell’Io dei protagonisti: il mistero più grande non è l’omicidio (vero o presunto), ma la faticosa consapevolezza di essere incompleti.
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La storia inizia con un interrogatorio in un commissariato di provincia, dove una donna racconta di aver trovato un corpo senza vita in una casa bianca isolata dalla neve.
I personaggi sono caratterizzati da identità sessuali ribaltate e ambigue: donne dalle qualità virili, uomini efebici, e in mezzo a loro un bambino dal sesso indefinibile costretto a compiere una scelta. Il romanzo si dipana tra passato e presente, tra realtà e finzione, tra verità e menzogna, fino a un finale sorprendente e inquietante.
Chi è l’autore? [autore]
Anna Kańtoch |
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Si ringrazia sentitamente la casa editrice per averci fornito la copia ARC
per questa recensione.