Recensione Gli incompiuti – Anna Kańtoch

Una casa bianca travolta da una bufera di neve. Un corpo esangue, morto. Un corpo vivo, sconvolto. Un commissariato di provincia, un interrogatorio informale, l’inizio di un racconto. Ogni capitolo di questo romanzo dalla struttura a scatole cinesi è una storia che ne rivela un’altra diversa e a essa intrecciata, con protagonisti che si inseguono tra le pagine e alcuni elementi ricorrenti: l’odore di agrumi, un maglione rosa, una misteriosa casa bianca. Gli incompiuti è un libro di personaggi dalle identità sessuali ribaltate e ambigue: donne dalle qualità virili, uomini efebici, e in mezzo a loro un bambino dal sesso indefinibile costretto a compiere una scelta. All’interno della cornice pulsante di un thriller dove sparizioni e morti tengono sempre alta la tensione, si dipana una storia che scava nell’Io dei protagonisti: il mistero più grande non è l’omicidio (vero o presunto), ma la faticosa consapevolezza di essere incompleti.

 

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Gli incompiuti è un thriller psicologico che gioca con la struttura narrativa, le identità sessuali e il mistero.
La storia inizia con un interrogatorio in un commissariato di provincia, dove una donna racconta di aver trovato un corpo senza vita in una casa bianca isolata dalla neve.
Ogni capitolo del libro è una storia che ne rivela un’altra diversa e a essa intrecciata, con protagonisti che si inseguono tra le pagine e alcuni elementi ricorrenti: l’odore di agrumi, un cappotto rosa, una misteriosa casa bianca.
I personaggi sono caratterizzati da identità sessuali ribaltate e ambigue: donne dalle qualità virili, uomini efebici, e in mezzo a loro un bambino dal sesso indefinibile costretto a compiere una scelta. Il romanzo si dipana tra passato e presente, tra realtà e finzione, tra verità e menzogna, fino a un finale sorprendente e inquietante.

 

 

Si tratta di un libro avvincente e coinvolgente, che riesce a creare un’atmosfera di suspense e a mantenere il lettore incollato alle pagine.
La scrittura è fluida e ricca di dettagli, i personaggi sono ben caratterizzati e la struttura a scatole cinesi è ben riuscita, originale e appassionante.
Il tema delle identità sessuali è trattato con sensibilità e profondità, senza cadere in stereotipi o banalità.
Il finale è imprevedibile e sconvolgente, e lascia il lettore con molti interrogativi e riflessioni. Consiglio questo libro a chi ama i thriller psicologici, le storie intricate e i personaggi complessi.

 

Chi è l’autore? [autore]

Anna Kańtoch
Anna Kańtoch è una scrittrice polacca nata a Katowice nel 1976. Autrice eclettica, si specializza nei generi del fantasy e del weird, con un occhio al mondo del giallo e del noir. La sua voce originale e la sua abilità narrativa le sono valse numerosi premi letterari e un apprezzamento nel panorama letterario polacco a tutti i livelli. Ha esordito nel 2002 con il romanzo fantasy Drach, vincitore del premio Janusz A. Zajdel. Da allora ha pubblicato numerosi romanzi e racconti, spaziando tra i generi della fantascienza, del fantasy, dell’horror e del thriller. Ha vinto altri due premi Zajdel, nel 2007 e nel 2015, e il premio Nautilus nel 2010. È considerata una delle voci più originali e innovative della letteratura fantastica polacca.

 

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Si ringrazia sentitamente la casa editrice per averci fornito la copia ARC
per questa recensione.

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