Vi è mai capitato che succedesse qualcosa che vi avrebbe scombinato completamente i piani? Come ben sapete sono una persona molto organizzata e (fin troppo) schematica. Programmo tutto sempre un paio di settimane prima per aver sempre tutto pronto e pianificato. Insomma sono un bel
rompino, con la R maiuscola. Qualche settimana fa sul posto di lavoro ho avuto il piacere di conoscere una persona che ha mandato a quel paese l’intera programmazione del blog. In che modo, vi starete chiedendo? Con una semplice chiacchierata. Ho avuto il piacere e — lasciatemelo dire — l’onore di conoscere Cristina Leone Rossi. Parola dopo parola ho scoperto che ha da poco pubblicato un libro tramite BookABook e, dopo qualche minuto, ho avuto tra le mani una copia. Segno del destino?
Edoardo Timbri è un famosissimo scrittore di successo, i suoi romanzi sono acclamati e amati da tutti. La critica lo osanna in ogni modo. La gente lo rispetta e lo gratifica per aver cambiato la loro vita. Edoardo ha sempre vissuto al massimo, come se fosse l’ultimo giorno. Ne ha combinate di ogni colore, forse alcune volte anche troppe. Si è sempre lasciato trasportare dall’impeto del momento senza pensare alle eventuali conseguenze.
Ha collezionato separazioni, affetti mancati, rifiuti, primi amori lasciati, figli non considerati.
Ma cosa succede quando sta per arrivare la fine di tutto questo?
Non trovo più parole è il percorso di redenzione e pentimento di Edoardo. Settant’anni di guai da risolvere nel più breve momento possibile. Deve chiudere tutti i suoi “cicli” per poter poter far pace, una volta per tutte, con sé stesso.
Leggendo questo potreste pensare che ci troviamo dinnanzi all’ennesimo titolo che racconta la storia di una persona che vive in modo sconsiderato e poi diventa la pecorella perfetta del branco. Assolutamente no. Edoardo cerca di fare tutto questo nel suo stile. La vera particolarità di questo racconto è il modo in cui viene raccontato il tutto e (soprattutto) da chi. Resto ancora a bocca aperta se penso che l’autrice ha vent’anni. Attenzione, non fraintendetemi, non c’è nulla di male nell’essere giovani ma l’amarcord, la nostalgia, il pentimento che si percepisce in questa storia danno la sensazione di provenire da una persona molto più grande. Immedesimarsi in qualcuno molto più grande di te e trasmettere con clamore queste emozioni non è da tutti.
Cristina Leone Rossi è sicuramente un’autrice di talento che farà strada e farà parlare di sé e ammetto di non vedere l’ora di leggere il suo prossimo lavoro.
Chi è Cristina Rossi Leone?
Cristina Leone Rossi è nata il 25 aprile 1998; studia recitazione ed è iscritta al Dams all’università RomaTre. Sulla sua passione per la scrittura l’autrice afferma: «Niente è scrittura. Niente è letteratura. Ma tutto può diventarlo se è l’unica cosa che ti permette di rendere reale l’invenzione, di rendere credibile la finzione. Esserne l’artefice è un privilegio per il quale sono disposta a spendere ogni energia ed ogni giorno di vita che mi è concesso».