La nuova casa di Frederick Street a Clay Center, Kansas, doveva essere il perfetto nido d’amore per lo scrittore Jonathan David e suo marito, il dottor Eddie Dorman, psicologo clinico. Jonathan ha appena pubblicato il suo primo bestseller e spera di riuscire finalmente a lasciarsi alle spalle il suo passato traumatico e trovare un po’ della tanto desiderata tranquillità. Eddie ha appena accettato un lavoro al dipartimento di psicologia della Kansas State University, e insieme vogliono ricominciare da zero.
Ma non appena arrivati, l’incubo ha inizio. Rumori, voci e apparizioni misteriose rendono la vita di Jonathan un inferno. La casa inizia a essere minacciosa e a mostrare i suoi segreti più oscuri, riportando a galla il peggio del suo passato. All’inizio, Eddie non riesce a percepire gli eventi spettrali e teme per la salute mentale del compagno. Quando ne viene colpito anche lui, non sa bene cosa fare, ma rifiuta di darsi per vinto.
Insieme, cercheranno un modo per contrastare le forze maligne che provano a dividerli. Il mondo può essere un luogo spaventoso, ma il confronto con le proprie paure sarà addirittura terrificante per Jonathan ed Eddie.
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Recensione Prospettive ingannevoli – F.E. Feeley Jr
Avevamo lasciato Daniel e Hayley a Timber Manor (in fondo all’aritcolo trovi il sommario con i precedenti titoli della serie) con tanta soddisfazione ed un sospiro di sollievo ma anche con tantissime domande a cui non abbiamo avuto risposta.
Sicuramente a tutti quelli che l’hanno letto è rimasta nel cuore indelebile il personaggio di Francine, che non può non aver lasciato un segno dopo il racconto della sua storia.
E non ci lascia infatti, Francine sarà il filo conduttore di tutti i libri della serie senza che questa sia però incentrata su di lei.
Rimane sullo sfondo, quasi una osservatrice impersonale, ma chissà cosa osserva…
Bando alle ciance, in questo libro abbiamo un esplosivo inizio, uno di quelli che iniziano quasi banalmente e si concludono con un cliffhangher che obbliga il lettore a proseguire, seguito da un altro super cliffhanger che conclude il prologo.
Non si può quindi non proseguire.
Anni ’70, un ragazzo perde la vita in un incidente (?) stradale dopo che la sua vita sentimentale si è sgretolata all’improvviso e si risveglia nella casa del padre che non vede da anni da cui era diretto per trovare rifugio.
Quarant’anni dopo, quella casa viene acquistata da una coppia, Jonathan, ex militare all’apice di una sorprendente carriera di scrittore, ed Eddie, psicologo ed insegnante al suo primo incarico presso il college locale.
I due si trasferiscono in quella casa per diversi motivi, John infatti sta cercando di scrivere il suo prossimo best seller mentre rilassa la mente da una vita frenetica e cerca di sistemare i pezzi rotti che sono lo specchio del suo passato, Eddie vuole concedere ad entrambi una seconda occasione, un punto da cui partire per una vita più serena dove poter pensare a loro stessi e vivere serenamente senza che i fantasmi del passato possano disturbarli ancora.
Niente di più vero invece accade.
Jonathan pare avere un crollo quando comincia a vedere e sentire cose che ad Eddie sfuggono, anche solo per la mancanza di malizia nel volerle percepire.
Eddie teme che la salute mentale del suo compagno sia in pericolo mentre Jonathan non riesce più a comprendere se ciò che vede è una minaccia o un’ombra del passato.
Capirà che non è necessariamente vero che le due cose siano diverse.
In quella casa si era svolta una tragedia familiare, una terribile, terribile, serie di fatti che hanno coinvolto un padre ubriaco, distrutto dalla perdita dell’amata moglie e di un figlio, che non riusciva a capire cosa stava succedendo alla sua famiglia, la madre che si spegneva lentamente e il padre che diventava ogni giorno sempre più simile ad un orco.
Ora ci vive Jonathan, che prima di entrare nell’esercito è stato preso e catapultato in realtà terribili, che ha subìto quello che nessun bambino dovrebbe mai subìre e che, passando di affido in affido, ha sopportato dolori e umiliazioni che ancora lo perseguitano dallo specchietto retrovisore della sua vita.
In tutto questo aggiungiamo mobili in casa che si spostano da soli, ombre e voci nella notte e abbiamo una perfetta e modernissima storia di fantasmi.
La prima cosa da dire è che i capitoli del libro non sono strutturati con salti continui dei POV dei vari personaggi anche se, di fatto, è cosi che il libro è suddiviso.
Poco male, il continuo saltare da un personaggio all’altro spezza la trama, è vero, ma mantiene alta la suspense.
E devo ammettere che sono decisamente soddisfatto di come questo libro sia in grado di far nascere, mantenere e amplificare il senso di ansia e di paura che vuole generare.
Ora, non che io mangi Hellraiser a colazione e Freddy Krueger a cena ma sicuramente posso essere certo che un prodotto di genere ansiogeno come può essere questo titolo non abbia i presupposti per destare in me quella paura che ti tiene sveglio di notte o che ti fa tenere il lumino acceso mentre dormi.
Mi sono sbagliato.
Ci sono almeno un paio di parti in cui mi sono letteralmente raggelato, peccato non potervi dire quali e negare tutto quando e se me lo chiederete mai.
Quello che rende speciale ed unico questo titolo è la dedica di fondo che l’autore (<3) vuole donare a quello che è il cancro sociale della violenza domestica.
L’autore riesce in qualche modo a rendere in una storia di fantasmi quello che è il dramma che si apre nella singola persona, nella comunità e in tutto quando attorno ad un caso di violenza domestica.
Quando la famiglia non è più il luogo sicuro in cui rifugiarsi, quando la famiglia rappresenta il male, il demone, l’uomo nero della vita di ogni membro della famiglia stessa allora diventa un incubo, un orrore ben più potente e, purtroppo, reale di quello che è quello generato dalla fiction di un romanzo.
L’autore mira a far luce su cause, effetti e conseguenze di diversi casi di drammi domestici e di analizzarne tutti i punti di vista senza escludere quello dei carnefici quando analizza quello delle vittime.
Vittime, in fondo lo sappiamo, non lo siamo tutti?
Da leggere?
Assolutamente, senza ombra di dubbio, si.
F.E. Feeley Jr crede nella magia, nella musica, nella letteratura, nell’arte e in quelle cose che ci collegano tutti.
Nato a Detroit, nel Michigan, Feeley è un veterano degli Stati Uniti.
Feeley ha scritto otto romanzi negli ultimi sei anni, tra cui Memoirs of the Human Wraiths, Closer, When Heaven Strikes, The Color of Love, Borderland e Hallelujah.
Feeley ha pubblicato una raccolta di poesie nel suo libro, Heaven Underneath the Sound of the World.
Sposato con l’amore della sua vita, John, risiede nel sud-est del Texas, dove si prendono cura del loro gatto, la signora Abigail Adams.
Innanzitutto, sono un marito per il mio meraviglioso marito, John. Sono un padre del nostro pastore tedesco di cinque anni, Kaiser. Sono un avido lettore di Mysteries, Horror, Suspense e biografie. Sono un giocatore. I miei preferiti sono Dragon Age, Mass Effect, Star Trek Online, Skyrim, Assassin’’s Creed, Fallout e Civilization Five. Adoro cucinare e adoro provare nuove ricette (suggerimento suggerimento). Sono un appassionato drogato di musica dalla musica POPular all’Opera, a Showtunes, Gospel, Rock, Rap e Hip Hop. E di tanto in tanto scrivo narrativa per gay.
Adoro entrare in contatto con le persone. Sono cresciuto in un mondo in cui c’era questo confine invisibile stabilito tra me e il mondo intorno a me. Mi sentivo più un osservatore che un vero partecipante in quel mondo. Da quando ho lasciato il fondamentalismo, è stato il mio costante tentativo di far parte del mondo far parte dell’umanità. E quando scrivo la mia poesia o i miei libri, attingo dalle esperienze di essere cresciuto in quell’ambiente, nonché dalle esperienze di assaggio del bouquet dell’umanità che mi avevano negato tutti quegli anni fa.
È un modo per intrattenere le persone, la scrittura è un modo per connettersi a loro, così come un modo per me di riprendermi dal mondo in cui avevo vissuto tanti anni fa. Grazie per essere venuto nel mio viaggio con me.