In questi giorni, tra una pausa e l’altra ho avuto alcuni pensieri molto particolari. Ho pensato a come è difficile essere adolescenti e crescere in una società così famelica come la nostra. Vi è mai capitato di estraniarvi dal vostro corpo e viaggiare lontano? Iniziare a viaggiare a mille con tanti “sé”, “forse” e “ma”?
Ai miei tempi, scusate la parentesi da vecchio nostalgico, era davvero complicato relazionarsi e interfacciarsi con gli altri adolescenti, ero sempre quello strano che aveva la faccia sui fumetti e libri ma tutto restava confinato nella classe o nel gruppo di amici.
Ho sempre avuto difficoltà ad interfacciarmi con chi era diverso da me, non sapevo cosa dire, come raccontarmi, cosa spiegare il mio mondo complesso. Molte volte mi limitavo solo ad essere una comparsa. Guardavo chi era “figo” con aria di ammirazione, volevo essere come loro per fortuna col tempo ho iniziato ad apprezzare la mia diversità, ogni aspetto che mi rendeva speciale.
Oggi con l’introduzione dei social network è tutto molto più amplificato, tutto viaggia molto più velocemente, il chiacchiericcio è dietro la porta e molte volte sopportare determinate cose è davvero difficile. Tutto è alla portata di un click, bene e male viaggiano sullo stesso binario.
La società ci impone ancora di più determinati standard da rispettare, determinati modi di vivere la vita, determinati modi di vedere le cose. Tutti dobbiamo avere dei corpi perfetti, essere sempre felici, socievoli, postare ogni aspetto della nostra vita felice. Apparire costantemente perfetti e intoccabili. Cosa succede a tutte quelle persone che cantano fuori dal coro? Cosa succede a chi è “diverso”? Come si sentono? Cosa provano a sentirsi un corpo estraneo?
Davide è un ragazzo normale, ma in quella normalità non si riconosce per niente. Elisa, una ragazza arrabbiata col mondo: si è di nuovo dovuta trasferire per colpa del suo fratello storto. E un fratello così, mezzo scemo, è una zavorra da cui sembra impossibile liberarsi. Ecco perché Elisa e Davide decidono di rubare il pulmino dei disabili e scappare in un posto migliore per loro… tipo Manhattan. Ci arriveranno? Forse non conta. Conta capire che il posto migliore, in fondo, è quello che ci costruiamo da soli.
Tutti questi interrogativi mi hanno portato a vedere tutto questo sotto un’altra ottica, ho provato a vedere il mondo con gli occhi di un adolescente moderno, vedere cosa pensa, cosa prova, come reagisce a tutto ciò. Tutto Storto è un ibrido perfetto tra un libro e un graphic novel, edito Marietti Junior, di Matilde Piran e Andrea Falcone, disegni a cura di Marta Baroni.
I protagonisti della nostra storia sono Davide ed Elisa, due mine vaganti, due tipi strani, due voci fuori dal coro. Davide è strambo, introverso, impacciato, vittima dei bulli, incompreso, viaggiatore, gentile e premuroso. Elisa è invisibile, arrabbiata, sognatrice, altruista, stanca ed imprevedibile. Entrambi vivono una forte situazione di disagio, un senso di vuoto ed inettitudine che continua a tormentarli, che non li fa vivere bene. Nonostante Davide sia una mente brillante e fantastica è continuamente preso di mira dai bulli della scuola, ormai passa più tempo chiuso negli armadietti che in aula. Si sente stanco, rassegnato, privo di qualsiasi stimolo per reagire.
Elisa vive nell’ombra del fratello, lo “Storto” affetto da alcuni problemi mentali, è invisibile agli occhi dei genitori, non ha attenzioni, affetto, coccole. Queste continue situazione l’hanno portata a diventare irascibile e nervosa come poche. Per “colpa” del fratello è costretta a lasciare il piccolo paesino dove viveva per trasferirsi in città. Immaginate come può sentirsi una ragazzina nel lasciare tutto ciò che aveva creato per poi costruirlo nuovamente. Nuove amici, nuove persone da odiare, nuove facce da guardare : letteralmente impossibile.
Come avviene nei più noti film, un colpo di destino deciderà di far incontrare i due ragazzi. All’inizio non sarà proprio rose e fiori, i due hanno due caratteri molto diversi oserei dire letteralmente opposti ma per fortuna riusciranno a trovare un punto d’incontro.
Pian piano che si racconteranno, scopriranno che ciò che li accomuna è proprio la diversità, la voglia di evadere e la voglia di scappare da tutto questo contesto.Un pò come avviene con Thelma e Louise o The end of the f *** ing world, i nostri ragazzi decideranno di fuggire, scappare in una nuova città, iniziare da zero, resettare tutto e ripartire. Lasciare alle spalle tutto lo schifo che hanno visto per cambiare tutto.Ma , perché continuerò a mettere il “ma” in ogni situazione, la verità è molto più complicata dei sogni e degli ideali e Davide ed Elisa dovranno sfruttare ogni situazione, ogni colpo di fortuna per abbandonare le vecchie vite.
La fuga da una dura e triste realtà è la metafora della crescita, il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Man mano che il duo s’avvicinerà alla meta s’imbatterà in continui problemi e disavventure che rappresentano un lato preciso dalle società, sempre più famelica e oscura. Diventeranno sempre più adulti, dovranno fare i conti con l’accettazione delle proprie personalità, paure e limiti.Dovranno fare delle scelte dolorose, dentro o fuori, fermarsi o andare avanti fino alla fine.
La fuga sarà qualcosa di più profondo, non solo un capriccio di due ragazzi.
Devo esservi sincero, non mi aspettavo un titolo così profondo, così ricco di spunti di riflessione. Seppur ci troviamo ad un titolo destinato ad un pubblico molto giovane, tutte le tematiche che vengono affrontate sono delle più mature e complicate. Dietro ad una facciata così semplice e apparentemente banale si nasconde un mondo fatto di frustrazioni, fragilità ed insicurezze. Ci accorgeremo di quanto ciascuno di noi, nasconde nel proprio cuore una moltitudine di problemi e situazioni scomode.
Tutte queste sensazioni, emozioni vengono ancora di più rincarate anche dai disegni presenti durante la lettura, che sottolineeranno e rafforzeranno ancora di più determinate situazioni e concetti.Questo libro sottolinea l’importanza della diversità, di come siamo tutti un po’ storti in una società che pretende una costante perfezione.
Ringraziamo la casa editrice per la copia stampa.
Chi è Matilde Piran?
Matilde Piran racconta storie e lo fa sfidando le montagne o la pagina bianca. Scout, alpinista della domenica, autrice teatrale, collabora con Scuola Holden alla realizzazione di progetti culturali e oggetti narrativi.
Chi è Andrea Falcone?
Andrea Falcone scrive spettacoli, soprattutto per ragazzi, e ogni tanto li recita pure. Si occupa di comunicazione per realtà editoriali e festival. Vive a Firenze, ma non smette di cercare la sua Manhattan.
Chi è Marta Baroni?
Marta Baroni vive più o meno come quando era piccola: fa colazione ogni mattina guardando i cartoni animati, e poi passa le giornate a inventare storie e personaggi fantastici. Adora disegnare, soprattutto lentiggini e cieli con grandi nuvole, ma se dovesse scegliere un altro lavoro farebbe la vagabonda, come una sua cara amica d’infanzia di nome Pippi Calzelunghe.