Con l’arrivo dei social network, dai quali ormai siamo totalmente dipendenti e ossessionati, si è scatenato una serie di meccanismi davvero molto pericolosi. In ogni singolo scatto si cerca di apparire perfetti, senza nessuna imperfezione, una posa perfetta, sorrisi magnifici, luoghi maestosi da far morire d’invidia chiunque.
L’apparenza è fondamentale. Tutto quello che traspare in superficie diventa d’estrema importanza. Tutti dicono la propria su ogni argomento, anche quando non sono citati in causa. Molte volte si parla a sproposito su situazioni o problematiche che non si conoscono minimamente. Si calpesta il prossimo senza preoccuparsi dei danni che si potrebbero fare.
Cosa succede a chi non è perfetto?
Cosa succede a chi non si sente a proprio agio con il proprio corpo?
Cosa succede a chi viene colpito da tutta questa ondata di odio e crudeltà?
Molto spesso mi è capitato di leggere commenti, frecciatine, prese in giro a tante persone sul proprio corpo. Qualche era troppo robusto, altre volte invece era troppo magro, altre era troppo muscoloso da sembrare completamente finto.
Come si saranno sentiti i diretti interessati dopo che hanno ricevuto quest’ondata di odio gratuito?
Cosa hanno provato nel proprio cuore?
Spinto da questa situazione ho deciso di recuperare un manga che tantissimo tempo fa mi era stato consigliato dalla mia cara amica Aphrodite Urania tramite una video recensione. E’ stato amore a primo ascolto, finalmente avevo trovato il titolo che era adatto a me.
Questo non è il mio corpo è un manga edito Kappa Edizioni pubblicato nel lontano 2006 della grande Moyoco Anno.
Noko Hanazawa è una giovane “office lady” con un’ossessione per il cibo. Di fronte a qualsiasi problema, dalle angherie dei superiori alle offese dei ragazzi, Noko reagisce mangiando compulsivamente, fino a dimenticare ogni cosa. Per Saito, il suo ragazzo, il fatto che Noko sia sovrappeso non sembra un problema. Un giorno però, Noko scopre che Saito ha una relazione con una collega di ufficio, e decide di dimagrire per riconquistarlo, ma le cose sono molto diverse da come sembrano. Una storia d’amore densa, insinuante e a tratti sgradevole nello sua crudezza, ma venata d’ironia. Il racconto della lotta quotidiana tra il bisogno psicologico di nutrimento e il desiderio di essere magri fino a scomparire.
La protagonista della nostra storia è Noko Hanazawa, una comune impiegato nei tanti uffici giapponesi che sta affrontando un periodo molto particolare.
Lei non rappresenta la classica ragazza giapponese alla quale siamo abituati. Non è perfetta, non è bellissima, il suo fisico è rotondo, paffuto ma sotto questo strato si nasconde una donna fragile, logorata dai rimorsi e dalla pressione che continua a subire in silenzio.
La sua vita è divisa in due grandi sezioni. Quella lavorativa e quella sentimentale.
La situazione lavorativa è delle peggiori perché è vittima di mobbing e body shaming da parte delle colleghe. Queste sono letteralmente magnifiche, tutte alte, belle, slanciate, corteggiate dai ragazzi più belli della zona e leggendo le prime pagine del manga ci accorgeremo di quanto possono essere delle pessime persone. Nei pochi dialoghi iniziali leggeremo almeno una decina di volte le parole “grassa” e “mostro“.
Una volta che torna a casa l’aspetta un’altra situazione a limite dell’assurdo perché è fidanzata da ben otto anni con Saiko, che apparentemente sembra accettare la sua condizione fisica, ma viene a sapere che il “fidanzato perfetto” la tradisce con una donna magra e bella.
A causa di tutte queste situazioni e pur di piacere al prossimo la nostra ragazza decide di cercare di perdere peso.
Perdere peso quando si è vittime di pressioni sociali, lavorative e sentimentali è davvero una grande impresa sopratutto per una persona così volubile e fragile come Noko.Ogni volta che cercherà di fare quel passo in più verso il suo obiettivo, sarà costretta a farne quattro in meno perché si butterà a capo fitto nel cibo.
L’unico momento in cui non si sente un’inetta, uno scarto della società è mentre mangia.
Il cibo è l’unica consolazione della vita. Il cibo è l’unico sollievo certo.
Affogherà tutti i suoi dispiaceri, tutte le frustrazioni nel cibo ma è solo una calma apparente perché poi si sentirà in colpa.Per riconquistare l’amore del fidanzato ed esser accettata dalla società Noko deciderà di vendere il suo corpo ad un uomo che ama le donne formose e con quei soldi pagare un’azienda che si occupa di dimagrimento e diete ferree e significative.Proprio in questo momento inizierà la discesa verso l’abisso, una discesa lunga e dolorosa che vi lacererà il cuore.Per raggiungere più velocemente il suo obiettivo inizierà a provocarsi il vomito, ogni singolo pasto sarà riversato nel wc. Ogni singola volta perderà un po di sé stessa.Nonostante gli sforzi, nonostante l’impegno, nonostante i mille problemi, la società circostante continuerà a denigrarla per il suo aspetto fisico, continuerà ad umiliarla come prima. Noko non diventerà mai una bella ragazza, prima era troppo grossa ed ora è troppo magra.
Nulla è cambiato.
Resterà sempre un mostro.
Una storia terribile, un racconto duro e profondo che porta alla luce le conseguenze delle pressioni sociali e della spasmodica ricerca di un corpo perfetto che non esiste. Un racconto che ci porta il punto di vista di chi, in primis combatte contro i disturbi alimentari. Una battaglia senza fine che da soli non si riuscirà mai a vincere.
Chiunque di noi, può essere Noko.
Siate sempre gentili, siate sempre cortesi e ricordatevi che tutte le parole, anche usate in momenti scherzosi e frivoli, possono far male.
Io non sono mai nuda. Porto un vestito di grasso