Come ben sapete, sono un grande amante dei graphic novel, adoro le storie ricche di passione e sentimento, capaci di farmi emozionare ed entrare in sintonia con i vari personaggi.
Personalmente ho un rapporto molto particolare con i vari autori, cerco sempre di recuperare tutte le varie uscite.Entro in grande sintonia con i vari artisti, entro in forte empatia con i vari stili di disegno e per le tematiche affrontate.Il titolo di oggi rientra nella categoria dei titoli inaspettati ed ora vi starete domandando : perché inaspettato? Perché per la prima volta mi sono completamento staccato dall’idea che avevo creato su Paco Roca.
Ammetto di essere un suo grande fan, tutti i suoi racconti mi hanno sempre emozionato e commosso e anche dopo anni riescono a strapparmi più di una lacrima ma, perché c’è sempre un “ma” in ogni storia, con questa nuova uscita ho scoperto un nuovo lato di Paco Roca, un nuovo mondo e un nuovo approccio che mi hanno davvero sorpreso e sbigottito.
Un “cigno nero” è un evento unico e straordinario, come il ritrovamento del più grande tesoro marino di tutti i tempi. Da qui prende le mosse il racconto del caso reale vissuto dal diplomatico Guillermo Corral e sapientemente trasformato in graphic novel da Paco Roca. Una vicenda ricca di suspense e condita da giochi politici, diplomazia e spionaggio, che si dipana dai ponti di comando agli uffici ministeriali, dai porti alle aule di tribunale, rimbalzando da una sponda all’altra dell’Atlantico e grondando colpi di scena e capovolgimenti di fronte, come solo i thriller più acclamati sono capaci di fare. Il nuovo libro dell’indiscusso maestro del fumetto.
Oggi vi voglio parlare del Tesoro del Cigno Nero edito Tunué, soggetto e sceneggiatura di Guillermo Corral, disegni e colori di Paco Roca.Ci troviamo dinnanzi ad un cartonato composto da 214 pagine completamente a colori che si va ad aggiungere alla collana Prospero’s Books.
La storia è ambientata nel maggio del 2007 quando una delle principali società che si occupa di recuperi di tesori annuncia pubblicamente d’aver recuperato, nell’oceano atlantico, uno dei tesori marini più bramati e misteriosi della storia dell’uomo.
Tutte le informazioni date e concesse alla stampa fanno riferimento ad una nave misteriosa chiamata “Il Cigno Nero“.
Approfonditi studi, indagini e ricerche dimostreranno che in realtà la nave misteriosa non è altro che un vascello spagnolo affondato nell’800.
Dopo questa incredibile scoperta si aprirà un lungo pugno di ferro e una profonda guerra legale tra gli Stati Uniti che hanno ritrovato il vascello e il governo spagnolo che ne rivendica la proprietà.
Giochi di potere, tradimenti, avvocati, carte, indagini e lotte di potere saranno i punti saldi di questa bellissima storia che vi terrà incollati per tutta la sua durata, creando una suspense e un’ansia davvero grande, perché il lettore si troverà un balia della burocrazia e delle cause in tribunale.
Per fortuna, preciso per quelli più romantici e smielati come me, anche questa volta non marcheranno le emozioni e il lato romantico, perché anche in tutto questo baraonda ci sarà spazio per l’amore in ogni sua forma.Ci troveremo dinnanzi ad un incredibile thriller cartaceo composto da personaggi principali e secondari, ben caratterizzati, complessi e a tutto tondo.
Non esisterà una linea ben delineata che separerà i “buoni” dai “cattivi“, ogni elemento penserà innanzitutto alla sua pelle e si muoverà in base ai propri interessi e scopi.
Il tutto è armonizzato dagli incredibili disegni e colori di Paco Roca che,come sempre, è capace di creare e dar forma alla vera storia del diplomatico e scrittore Guillermo Corral, in un modo così particolare e dettagliato.
Chi è Paco Roca?
Disegnatore realista che, a metà degli anni Novanta, si è fatto conoscere nel mercato spagnolo come un artista eclettico, capace di raccontare e disegnare diversi tipi di storie con la stessa intensità. Pubblica regolarmente per la rivista spagnola La Cúpula e ha realizzato diversi graphic novel: “Gog”, “Il gioco lugubre”, “Figli della Alhambra” e , con Tunué, “Il Faro” , “Il Bivio” , “La casa” , “Le strade di sabbia” , “L’inverno del disegnatore”, “Memorie di un uomo in pigiama” e, soprattutto, “Rughe”. Alcuni di questi sono stati tradotti anche in Francia.