Recensione Sul fondo sta Berlino – Sirio Lubreto

Un manager in crisi di mezz’età, un pusher naif con la pancia piena di droga, un profeta del caos assetato di vendetta e un camorrista esiliato. Poi gerarchi nazisti, affiliati all’Isis, hippie incazzati e una città dove sogni e incubi sono facce della stessa monetaQuando Felice prende l’aereo per Berlino ha una moglie con cui non parla, due figli che quasi non conosce e un terzo in arrivo da una stagista francese. Sono vent’anni che non torna nella città dove ha studiato, ma lì conosce una persona che, ne è sicuro, può dargli una mano. Sergi ha scelto il suo obiettivo, ora deve riuscire a raggiungerlo incasinando la vita a più gente possibile. E la chiamata di quel vecchio amico fa proprio al caso suo.Fosse stato per lui, in Germania non ci sarebbe mai andato. Invece adesso Said ha un carico di ovuli che scottano, un branco di persone che gli danno la caccia e nessuna idea su come cavarsela. L’elenco delle cose che Nunzio non sopporta è bello lungo: il caffè tedesco, per esempio, o il freddo, ma ciò che lo manda davvero ai pazzi sono le fregature. Questa volta però non lascerà perdere.

Irriverente, crudo, arrogante e allucinante.
Il romanzo che vi presento oggi, per cui ringrazio di cuore CasaSirio per avermelo mandato, è un racconto veloce, silenzioso e letale come una pugnalata nelle reni in un vicolo lurido, di notte, nel cuore di Berlino. Felice e Said sono i due protagonisti indiscussi del libro che hanno in comune solo il biglietto sullo stesso aereo diretto a Berlino.
Decisamente quando partono da Milano l’unico vero punto che hanno in comune è questo, o forse qualcosa li lega anche se in modo indiretto.
Di sicuro dopo diversi colpi di scena e rocamboleschi eventi finiranno più legati di quanto si sarebbe mai potuto pensare all’inizio.
Felice sta viaggiando verso Berlino forse per prendersi una pausa da una vita che gli è cominciata a venire stretta quelle volte che sua moglie gli ricorda che ha due figli a cui pensare e l’avvenente collega di lavoro che lo affascina tanto col suo accento francese gli fa presente che sta aspettando un figlio da lui.
Vola verso Berlino, dove ha vissuto in passato, intenzionato a rivedere i suoi vecchi conoscenti e sapere che ne hanno fatto loro delle loro vite.
Said sta invece affrontando un viaggio molto più pratico ma altrettanto poco piacevole: letteralmente dentro di lui sta trasportando ovuli di cocaina diretti al traffico di droga locale della città tedesca.
Ad attenderlo gli intraprendenti zio e nipote della mafia locale, non del tutto felici di scoprire che la consegna di Said non arriva come loro hanno programmato con i contatti italiani che hanno assoldato il buon Said.
Entrambi i nostri sfortunati “eroi” si ritrovano con una stanza prenotata nel medesimo hotel, la cui hall è dominata da un gigantesco acquario.
Da qui partono i guai.
Nemmeno i nostri hanno messo piede nelle rispettive stanze che Said si trova ad affrontare un improvviso rivolgersi contro di lui degli eventi: qualcosa fa in modo che i suoi sogni di aprire una farmacia in Italia non saranno esauditi.
Anche l’incontro programmato di Felice col vecchio amico Sergi non va esattamente come lui aveva il immaginato.
Il vecchio Sergi, quella testa calda di un pazzo idealista, è… pazzo!
Ho adorato questo personaggio, è un peccato non potere far spoiler ma sappiate che l’ho adorato, quasi pianto per lui, anche se all’inizio non lo credereste mai possibile.
E da questi eventi improvvisi e destabilizzanti si diparte quindi la storia di Sul fondo sta Berlino che spinge i nostri protagonisti in una fuga da se stessi e dal loro passato, affrontando situazioni al limite dell’assurdo mentre attorno a loro figure dotate di una personalità devastante sembrano tutte complottare per qualcosa di enorme, ognuno per la sua strada.
Tra chirurghe femministe votate alla castrazione, donne che si trovano faccia a faccia a fare i conti con l’omuncolo ridicolo che si sono trovate tra le gambe, narcotrafficanti, agenti del terrorismo, lotte di potere, comunisti sopravvissuti, tradimenti e vendette e un crescendo di “che diavolo faccio adesso?” seguiamo Felice e Said che devono trovare il modo di riprendere in mano la propria vita combattendo contro gli incubi che si sono creati attorno, chi per propria innegabile colpa, chi in balìa degli eventi muovendosi sullo sfondo della Berlino moderna, in qualche modo collegata a quella terribile Berlino che è stata ai tempi delle Guerre, mai redenta dal fantasma del nazismo, in cerca di una risposta, di una redenzione, di una epifania.
Ho apprezzato tantissimo praticamente tutti i personaggi, anche i più odiosi, per il modo in cui sono mostrati al lettore.
E’ perfetta la caratterizzazione dei personaggi, diversissimi tra loro, che in un testo cosi breve riescono ad essere completi e vivere di vita propria ben distinti uno dall’altro e sopratutto dall’ambiente dove si muovono.
Questo libro non ho potuto fare a meno di consigliarlo a tutti, davvero, è strepitoso, rapido e scritto con un linguaggio duro e realistico, completo e diretto, che trattiene sulle pagine grazie anche alla brevità dei capitoli che trascinano il lettore attraverso una storia che ha, sul fondo, Berlino.

Sirio Lubreto è nato a Napoli 43 anni fa. 
Nel 2001 ha lasciato l’Italia per trasferirsi in Germania, poi in Cile e Niger, dove ha lavorato per la cooperazione allo sviluppo tedesca. 
Dal 2008 si è stabilito di nuovo a Berlino dove ha messo su famiglia insieme a una compagna che gli parla francese e un figlio che gli parla tedesco. Attualmente lavora come esperto di sistemi geografici informatici.

22 Comments

  1. Devo dire che purtroppo non è proprio il mio genere di lettura. È un peccato, perché se ti è piaciuto così tanto sicuramente è un bel libro.

  2. Purtroppo non rientra nel mio genere e nonostante la bellissima recensione non mi ha colpito particolarmente

  3. Non è il mio genere, ma mi hai incuriosito molto con la tua recensione. Forse potrei anche dargli una possibilità 💖

  4. mi ispira un botto sia dalla trama sia da come ne hai parlato, in più ti è piaciuto molto.. segno!

  5. Se devo essere sincera all'inizio la copertina non mi aveva colpito granché. Leggendo la tua recensione, invece, vedo che è uno di quei libri che fanno per me. Mi piacciono quando trasmettono messaggi in modo diretto e realistico.

  6. Non è il mio genere, però devo dire che la tua recensione è davvero interessante, anche se non credo lo leggerò perchè decisamente non è un libro che fa per me, ahimè, perchè sicuramente, vista la tua recensione dev'essere un libro interessante!

  7. Il genere non fa per me, purtroppo. Ma data la posotività con cui ne parli penso che proverò a leggerne un paio di capotoli! Complimenti per la recensione accurata, hai un vero dono per la scrittura!

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