Questa nuova sezione, intitolata Recensioni in Pillole, raccoglie impressioni brevi e immediate che ho avuto subito dopo aver letto determinati libri, famosi o meno, per i quali preferisco lasciare recensioni più approfondite a chi è più esperto di me o che potete facilmente trovare online.
Iniziamo quindi questa serie di opinioni non richieste con uno dei libri più discussi del momento, reso ancora più celebre dal periodo da brivido e dal recente rilancio di Adelphi che lo ha portato sotto i riflettori. Sto parlando di Shirley Jackson, un’autrice che Stephen King stesso ha definito la sua maestra spirituale, tra le altre cose. Tutti i suoi libri sono pubblicati in Italia da Adelphi, e gli ultimi sono usciti proprio mentre sulla piattaforma Netflix debuttava la serie ispirata a questo romanzo. Da questo libro sono stati tratti due adattamenti cinematografici: The Haunting e Gli invasati.
Il libro, nella sua essenza, mi appare fuori fuoco, vuoto e contrastato. Una descrizione che si adatta perfettamente alla lettura. La scrittura è sublime, il tono ironico e leggero, ma non è affatto ciò che mi aspettavo. Pensavo di imbattermi in un romanzo gotico, con fantasmi e brividi da soprannaturale. E invece no, non c’è nulla di tutto ciò. La narrazione è, sì, affascinante, ma non fa paura. Quello che ho trovato davvero interessante è la poesia con cui viene trattato il tema della follia, che permea i personaggi e l’intera storia, trasportando il lettore in un vortice che cattura l’attenzione in modo ipnotico.
Lo consiglio a chi cerca qualcosa di diverso, divertente ma anche profondo, lontano dalle solite letture. Shirley Jackson conferma ancora una volta il suo talento originale, una scrittrice che ci ha lasciati troppo presto. Sono curioso di recuperare anche La lotteria e, nonostante non voglia farmi troppe aspettative, attendo con interesse di leggere anche Lizzie e Paranoia, quest’ultimo appena uscito.