RECENSIONE
L’eleganza del riccio
Muriel Barbery
La
storia di Renée che, mentre fa di tutto per sembrare ciò che le
portinaie sono nell’immaginario collettivo, si nasconde e nasconde
un’anima colta, coltivata in una vita con interesse e passione. Una vita
che non le ha dato né occasioni né soddisfazioni, né gioie ma una
collezione di dolori e privazioni.
La storia di Paloma Josse
che, mentre vive una vita perfetta in una famiglia perfetta, vorrebbe
sparire in un nichilistico diario di addio al mondo.
La storia di
Kakuro Ozu che, da un mondo diverso con diversi valori e punti di
vista, diventa l’inquilino più discusso del palazzo.
La storia
del numero 7 di rue Grenelle e dei suo stravaganti e stereotipati
abitanti che, apparentemente in un normale condominio parigino di
famiglie importanti e altolocate, nasconde… camelie.
Questo libro mi ha lasciato tantissimo.
Mi
ha fatto piangere, ridere e riflettere. Come ogni libro dovrebbe, è
vero, ma era davvero parecchio tempo che non mi capitava di venire così
tanto segnato.
È vero che vi sono diversi livelli di lettura:
quello meramente narrativo mi ha comunque saputo trattenere e
intrattenere anche se ammetto che esca parecchio dalla mia comfort zone,
quello filosofico è quello che mi ha definitivamente catturato
attenzione e cuore e penso che sicuramente chi se ne intende più di me
in questo campo ne possa trarre interessanti spunti.
Infine quello
riflessivo, quello che rimane dopo, quello che ti porti dietro quando
sei costretto a chiudere il libro (perché solo necessità biologiche o
sociali mi hanno potuto staccare).
Il libro è pieno di riferimenti filosofici e letterari, come riferimenti alla cultura buddhista, a Tolstoj o Nietzsche ed altro ancora; ho faticato parecchio a cogliere molti riferimenti, la maggior parte in realtà, ma non per questo ha perso di forza la lettura o quello che mi ha lasciato.
Va ascoltata con, senza cadere nel banale, la voce di Édith Piaf. Bassa bassa, da un’altra stanza.
Madame Michel ha l’eleganza del riccio: fuori è protetta da aculei, una vera e propria fortezza, ma ho il sospetto che dentro sia semplice e raffinata come i ricci, animaletti fintamente indolenti, risolutamente solitari e terribilmente eleganti.
L’eleganza del riccio è un libro del 2006 che racconta la vita in un condominio parigino dal punto di vista di due suoi condòmini: Renée, la portinaia, vedova di mezz’età che adora vivere nell’anonimato che le garantisce il suo lavoro per godersi una vita di filosofia e lettura, cinema e musica, una vita segreta che nessuno conosce e che nasconde dietro la facciata di una rozza e semplice donna qualsiasi.
L’altro punto di vista è dato da Paloma, la piccola figlia di una famiglia benestante del condominio, che scrive un diario in cui racconta a modo suo quello che vede, sente e quello su cui riflette, prima di compiere il fatale atto del suicidio, decisione su cui si impunta e per la quale decide di lasciare il diario come giustificativo del suo atto e di appiccare un incendio nella casa dei genitori per impartire loro e alla sorella una lezione di vita che crede di saper loro dare.
Le due figure si incontrano quasi per caso e si scoprono come anime simili, tormentate dalla mediocrità del mondo che le circonda e affrante da tanta decadenza.
Insieme riusciranno a comprendersi un pò meglio sopratutto dopo l’arrivo del terzo personaggio, Kakuro Ozu, un giapponese appena trasferitosi nel palazzo.
E’ stata la mia prima esperienza con un audiolibro (grazie alla collaborazione Mlol e EmonsAudiolibri), intensa, che mi ha aperto ad un mondo che non immaginavo mi avrebbe cosi tanto preso.
Un ora quotidiana di viaggio in auto per e dal lavoro si sono trasformate in un’esperienza di audiolettura personalissima e intima.
La voce è quella della meravigliosa Anna Bonaiuto per la quale non saprei trovare aggettivi che meglio descrivano la sua interpretazione tranne che “perfetta” ed interpreta Renée, Alba Rohrwacher interpreta la piccola Paloma, voce bella, chiara e cadenzata, che fa sorridere.
Parlerò di questa roba in un post futuro…
Due parole sull’autrice:
Muriel Barbery nasce a Casablanca il 28 maggio 1969.
E’ stata docente di filosofia presso un Institut universitaire de formation des maîtres (Istituto universitario di formazione degli insegnanti) e trova il suo successo internazionale nel suo secondo romanzo L’Élégance du hérisson (L’eleganza del riccio) che fu una delle sorprese editoriali del 2006 in Francia: ha infatti avuto ben 50 ristampe ed ha venduto oltre 5 milioni di copie, occupando il primo posto nella classifica delle vendite per trenta settimane.
L’edizione italiana, nel febbraio 2008, ha guadagnato il primo posto nella classifica generale dei libri. Sempre nel 2008 ne è stata prodotta la trasposizione cinematografica nel film Il Riccio (Le Hérisson).
Un libro che voglio leggere da tantissimo tempo. Prima o poi ce la faro! 😅
Bella recensione! ❤
Te lo consiglio tantissimo, anzi, di solito lo consiglio praticamente a tutti!
E' una delle perle letterarie del nostro tempo.